Tributi più cari ma le indennità lievitano, ira dell'opposizione a Rosolini
"Con una città sull'orlo del dissesto finanziario, sindaco e giunta si aumentano gli stipendi. E' davvero un disastro". A denunciare l'ennesimo schiaffo rivolto ai cittadini di Rosolini, è il consigliere di opposizione e leader del Movimento 'Giovani Rosolinesi', Giovanni Spadola. "Stanno riuscendo a smentire se stessi dopo una campagna elettorale dove preannunciavano di 'fare il bene per la collettività'. A 12 mesi dall'amministrazione Incatasciato ci sono soltanto macerie che graveranno sulle tasche della gente. Più tasse per la collettività per aumentarsi le indennità e per pagare un esperto ventimila euro l'anno. Non ho nulla da eccepire sulla persona di Salvatore Vindigni, ma questo non era il momento propizio per farlo diventare un consulente a titolo oneroso vista la crisi economica - finanziaria del Comune. Ma di questo se ne occuperà anche la Corte dei Conti. Voglio ribadire che da tre mesi i dipendenti comunali non percepiscono gli stipendi e lo stesso discorso vale per i netturbini. A Rosolini - prosegue Spadola - la gente non può comprarsi neppure il pane e questi amministratori invece si aumentano gli stipendi. Una vergogna. Vergogna da ripetere all'ennesima potenza. Tutto questo non era avvenuto nè con l'amministrazione Calvo, nè con quella precedente di Nino Savarino". Per Giovanni Spadola adesso occorre ricorrere ai ripari abbassando del 50% la tassa dei rifiuti. "Se a Rosolini la raccolta differenziata procede senza intoppi - dice il leader di Giovani Rosolinesi - il merito è esclusivamente dei cittadini che hanno capito effetti - benefici del servizio. Allora la Tari va tagliata. E' fuori da ogni logica aumentarsi le indennità alzando i tributi". La decisione di aumentare gli stipendi era stata deliberata dall'esecutivo municipale per il sindaco, vice sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale. Il compenso di Incatasciato così passa da 2.788,86 euro lordi a 2.928,29 euro lordi. Per il vice sindaco Pino Branca l’indennità spettante è di 1.533,87 euro lordi mentre per gli assessori Franco Arangio e per il presidente del consiglio Piergiorgio Gerratana l’indennità è di 1.254,99 euro lordi. Guadagneranno meno, 627 euro lordi a testa, gli assessori Concetta Guarino e Carmelo Di Stefano che non hanno chiesto l’aspettativa.