Standing ovation a Siracusa per Vanessa Redgrave 'Eschilo d'oro'
Lunghi e partecipati appalusi, ieri, in due teatri a Siracusa, al centro una grande attrice e un film “Sea Sorrow” da lei diretto, prodotto da Carlo Neri. Una standing ovation nel pomeriggio da parte di un numeroso pubblico in attesa di “Elena” di Euripide nel teatro greco di Siracusa per Vanessa Redgrave, al momento della consegna del prestigioso “Eschilo d’Oro” ricevuto dai rappresentanti della Fondazione Inda, il sindaco Francesco Italia, che ne è presidente, l’amministratore delegato Mariarita Sgarlata e il soprintendente Antonio Calbi. Una giornata intensa, il cui “tratto distintivo è stato la generosità” nelle parole di Francesco Italia, e che ha visto la Redgrave felice ospite di una città “che ha accolto” chi è stato costretto a fuggire dal proprio paese e dai propri affetti. Lunghissima e pluripremiata la carriera cinematografica della Redgrave premio Oscar nel 1978 per la sua interpretazione nel film Giulia diretto da Fred Zinnemann con Jane Fonda e interprete di alcune delle pellicole che hanno segnato la storia del cinema, da Blow-up di Michelangelo Antonioni ad Assassinio sull’Orient Express di Sidney Lumet. L’attrice è anche Andromaca nelle Troiane di Micheal Cacoyannis ed è stata protagonista di produzioni televisive di grande qualità come il film Fania che le consente nel 1980 di ricevere l’Emmy Award come miglior attrice. Nel 2018 le è stato conferito il Leone d’oro alla carriera alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Da sempre impegnata politicamente e per il rispetto dei diritti umani, Vanessa Redgrave è ambasciatrice dell’Unicef e, “una profuga lei stessa” nelle sue parole, perché sfollata da una Londra sotto attacco aereo da parte dei nazisti. Una donna appassionata che vuole credere nel valore delle persone e che attribuisce ai mezzi di comunicazione il compito di “istruire i bambini e gli adolescenti” sulla verità e la barbarie del nazi fascismo e sui valori della solidarietà nei confronti di chi cerca rifugio. “Non chiamateli migranti- ha esortato l’attrice- è un termine errato e fuorviante. Sono profughi che fuggono la guerra e gli eccidi e che è obbligo accogliere”. Dopo il ringraziamento alla platee del teatro greco, il luogo sacro di una polis che educava il cittadino attraverso la tragedia e la commedia, l’attrice e il figlio si sono spostati al teatro comunale dove è avvenuta la proiezione di Sea Sorrow. Il film documentario, diretto da Vanessa Redgrave racconta la storia passata e presente dei rifugiati in Europa concentrandosi in particolare sui bambini rifugiati. L’opera, ricca di spunti di riflessione e meditazione, è stata girata in Grecia, Libano, Italia, Calais e Londra. Un ripercorrere le tracce della propria vita personale da parte della regista, dall’infanzia, all’impegno a favore dei rifugiati ungheresi per finire con il viaggio in Libano per incontrare in un campo per rifugiati, un bambino palestinese. La manifestazione di ieri si è svolta in collaborazione con l’Ortigia Film Fest e con il supporto di Salvo Bitonti, direttore dell’accademia Albertina di Torino.
Anita Crispino