Sentenze aggiustate, Gennuso patteggia a un anno e 8 mesi e torna libero
Ha patteggiato la pena ad un anno ed 8 mesi di reclusione per corruzione Giuseppe Gennuso, già deputato all'Ars, accusato dalla Procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulle 'sentenze aggiustate' di aver corrotto i giudici amministrativi siciliani per disporre una nuova tornata elettorale in 9 sezioni, 6 Pachino e 3 Noto, dopo la sparizione delle schede relative alla elezioni Regionali siciliane del 2012. Secondo i magistrati romani, l’esponente politico, che ha poi conquistato un seggio all’Ars nell’ottobre del 2014 grazie a quella mini elezione, avrebbe versato una tangente di circa 80 mila euro. Quei soldi sarebbero finiti, nella ricostruzione della Procura, nella disponibilità dell'ex presidente del Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia Raffaele Maria De Lipsis e dell’ex consigliere della Corte dei Conti, Luigi Pietro Maria Caruso, che hanno patteggiato la pena di 2 anni e 6 mesi. Determinanti, ai fini dell’inchiesta, sono state le rivelazioni degli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore, coinvolti in altre inchieste per corruzione.
Giuseppe Gennuso dopo il patteggiamento è stato rimesso in libertà dopo una carcerazione preventiva ai domiciliari di tre mesi.