Spara al rivale per motivi economici, il Gip di Ragusa convalida il fermo
Elio Greco, 49 anni, è stato fermato a Vittoria dalla Polizia di Stato dopo che al culmine di una lite per motivi economici ha esploso un colpo di pistola contro un imprenditore, suo amico di vecchia data, nel cortile dell'azienda di quest'ultimo. L'uomo, che si è costituito il giorno dopo il ferimento, avvenuto il 19 aprile scorso, deve rispondere di tentativo di omicidio aggravato e porto illegale di arma a fuoco. Il fermo è stato convalidato e tramutato in arresto dal Gip, che ha disposto la custodia cautelare in carcere dell'indagato. L'uomo ha anche fatto ritrovare l'arma. La vittima, trasportata in ospedale, ai medici ha detto solamente di essere rimasto vittima di una caduta nella sua azienda. Dopo che un esame radiografico ha evidenziato la presenza di una pallottola, la vittima ha continuato a nascondere la verità dicendo che era la conseguenza di un incidente di caccia occorso in gioventù. I medici hanno però avvertito la Polizia che, a conoscenza di quanto era avvenuto nell'azienda, sono andati in casa della vittima e l'hanno portata in ospedale, dove i medici hanno estratto il proiettile, che per fortuna non aveva leso organi vitali.
Il Gip del Tribunale di Ragusa Ivan Infarinato ha convalidato l'arresto di Emanuele Greco, mantenendo la custodia cautelare in carcere, per il tentato di omicidio nei confronti di Raffaele Giudice avvenuto venerdì scorso per una questione di carattere economico tra i due. Fra i due imprenditori, come già ipotizzato subito dopo l'accaduto, intercorrevano rapporti di lavoro inerenti ai settori degli imballaggi e dell'autotrasporto. I rapporti di lavoro si sarebbero incrinati per pagamenti non andati a buon fine e che avrebbero fatto andare su tutte le furie Emanuele Greco. Una situazione che si è aggravata col passare del tempo fino a creare una forte tensione fra i due, inizialmente verbali e dopo sfociati in colluttazione fisica prima di arrivare all'utilizzo della pistola. Antonio Fiumefreddo, legale di fiducia di Emanuele Greco, sta valutando l'opportunità di rivolgersi al Tribunale del Riesame per chiedere la scarcerazione del suo assistito e intanto precisa che alla base del tentato omicidio vi sono solo interessi di natura economica e non questioni relativi a fatti di mafia.