Le schede elettorali sparite a Siracusa, uno dei figli di Gennuso accusa un teste
In un'udienza celebrata ieri al Tribunale di Siracusa, per le schede elettorali scomparse in occasioni delle Regionali del 2012, il figlio del deputato, Pippo Gennuso, Luigi che ha seguito la campagna elettorale per il padre, dove nella circostanza è parte lesa, annuncia che denuncerà uno dei testimoni escussi, per falsa testimonianza. Luigi Gennuso nel primo pomeriggio di oggi ha diffuso una nota dopo l'articolo apparso questa mattina sul Giornale di Sicilia.
"Vorrei puntualizzare che è falsa e priva di ogni fondatezza la testimonianza resa in aula dal manutentore del tribunale di Siracusa, Salvatore Mancarella -afferma Luigi Gennuso - che ha pubblicamente sostenuto che ‘uno dei figli di Gennuso è andato da lui a chiedergli le chiavi dell’archivio insieme al consigliere comunale Salvo Cavarra ed un’altra persona’. Premetto che il figlio chiamato in causa sono io, perchè i miei fratelli in quel periodo erano fuori sede, di non conoscere il signor Mancarella e tantomeno all’epoca dei fatti il consigliere Cavarra, persona che mi è stata presentata solo nel 2018 in occasione di una colazione insieme all’onorevole Vincello Vinciullo. E’ vero che all’indomani della notizia delle schede elettorali sparite al tribunale di Siracusa mi sono recato al Palazzo di Giustizia, ma per incontrare il dirigente, Renato Chinicò per chiedere informazioni sulla vicenda, senza tra l’altro avere risposte esaustive. Ero andato al tribunale di Siracusa nel tentativo di scoprire chi fosse stato quel mascalzone, finora rimasto ignoto, a provocare la sparizione delle schede elettorali che riguardavano l’intera circoscrizione di Siracusa e non solo quelle della zona sud. Da questo episodio è cominciato un lungo iter giudiziario con ricorsi al Tar ed al Cga. Su questa vicenda oggi a pagarne le conseguenze, ingiustamente, è soltanto mio padre, parte lesa in questa querelle e che fu il primo a denunciare al procuratore capo Francesco Paolo Giordano con un esposto la sparizione delle schede. A tutt’oggi gli esecutori e gli eventuali mandati se la ridono. Ho rispetto per la Giustizia e sono certo che tutta la verità verrà a galla. Sulla base di quanto affermato dal signor Mancarella mi riservo di adottare i dovuti provvedimenti a tutela del mio buon nome e quello della mia famiglia".
Attualmente Pippo Gennuso è indagato a Roma per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sul "Sistema Siracusa".
( Nella foto Pippo Gennuso incatenato davanti al vecchi Palazzo di Giustizia. Protestava per la sparizione della schede elettorali".