Vertenza Blutec al Mise, la Fiom: "Stato d'agitazione permanente"
"La Fiom è in stato di agitazione permanente per la continuità produttiva e occupazionale", lo dichiara in una nota il segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Michele De Palma, al termine del tavolo su Blutec. "E' indispensabile che il Governo dia seguito alle dichiarazioni fatte sul coinvolgimento diretto di Fca, per le commesse in corso negli stabilimenti di Atessa e Tito e per Termini Imerese con la produzione del Doblò elettrico e del Ducato ibrido", dice De Palma. Per realizzare il piano industriale e occupazionale servono poi risorse finanziarie, e la Fiom ritiene "imprescindibile il ruolo attivo di Invitalia". Sono circa 2 mila le persone coinvolte e oggi il prezzo più alto lo stanno pagando i lavorati di Termini Imerese, che sono circa 700 Blutec (ex Fiat) e 300 dell'indotto. I lavoratori del gruppo hanno già subito decurtazioni delle retribuzioni, stop produttivi, incertezza sulle prospettive.
"E' necessario fare presto, gli ammortizzatori sociali che mettono in sicurezza l'occupazione ed impediscono i licenziamenti a Termini Imerese scadono a fine giugno 2019". È quanto dichiara il segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano al termine del tavolo al ministero dello Sviluppo economico. “Abbiamo chiesto chiarimenti sulla situazione complessiva del gruppo - dichiara Uliano - per comprendere l'esatta situazione del gruppo Blutec, abbiamo avuto risposte di massima di una situazione fortemente compromessa sul piano finanziario e d'incertezza sul piano industriale futuro e occupazionale. In questi giorni verrà completata la situazione di analisi dello stato aziendale, continuano le azioni volte a mantenere la continuità produttiva negli altri stabilimenti. A Termini Imerese, conclude il sindacalista - la partita è molto più complessa, perché la salvaguardia occupazionale deve passare da un piano industriale che dovrà essere ridefinito, anche con un azione volta ad individuare eventuali nuovi investitori”.