Omicidio 'Marcottu' a Pachino, quattro persone fermate nella notte dalla polizia
La morte di Corrado Vizzini, 55 anni, ritenuto un pezzo da novanta della malavita a Pachino, dopo undici giorni dall'agguato di via De Santis, ha soltanto accelerato le indagini degli agenti del Commissariato. Secondo quanto si apprende, nella notte la polizia ha fermato quattro persone, coinvolte a vario titolo in quello che adesso è diventato l'omicidio di uno dei componenti dei "Marcottu". Le indagini sono state dirette dal pm, Gaetano Bono e dal Procuratore della Repubblica facente funzione di Siracusa, Fabio Scavone.
Si sarebbe trattato di un delitto studiato a tavolino, probabilmente per una vendetta nei confronti di Vizzini, raggiunto da quattro degli otto proiettili esplosi la sera del 16 marzo scorso in via De Santis, mentre la vittima era alla guida di un ciclomotore.
La polizia si sarebbe avvalsa dei filmati registrati da telecamere private nella zona, ma anche di intercettazioni telefoniche ed ambientali. I poliziotti diretti dalla vice questore
Mara Antonietta Malandrino, hanno fermato, Stefano Di Maria, 24 anni, Massimo Quartarone di 23, Sebastiano Romano, 27 anni e Giuseppe Terzo di 25, tutti residenti a Pachino che adesso debbono rispondere di omicidio aggravato.
Le indagini, condotte dagli investigatori del Commissariato di Pachino, dirette dal Sostituto Procuratore Gaetano Bono e coordinate dal Procuratore facente funzioni, Fabio Scavone, si sono avvalse del consueto spirito investigativo degli inquirenti ed hanno avuto un valido e decisivo apporto dai riscontri indiziari e probatori emersi dalla visione di alcune telecamere insistenti nella zona dell’agguato; infatti, per il clima di omertà registrato dagli investigatori, non ci sono stati contributi provenienti da fonti testimoniali dirette.
Lo scorso 16 marzo alle 20,50, quando i killer entrarono in azione fecero fuoco per uccidere. Quattro i proiettili andati a segno in parti vitali del corpo. La vittima venne subito soccorsa e trasportata con un'ambulanza del 118 al "Di Maria" di Avola, dove la stessa notte fu sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Ma non è bastato, perchè ieri il cuore di Vizzini ha cessato di battere. Il delitto potrebbe essere stato commesso in risposta ad un attentato intimidatorio nei confronti di Quartarone, avvenuto nello scorso mese di febbraio, per fatti legati alla droga.
U "Marcottu" era stato arrestato nel 2015 per tentato omicidio, nell'ambito di una guerra tra bande a Pachino per il controllo delle attività illecite, tra cui lo spaccio della droga. Un anno fa, suo malgrado, il figlio Giovanni era stato arrestato per l'agguato ai danni di Giuseppe Aprile quest'ultimo coinvolto nel luglio scorso nell'operazione "Araba fenice" sulle estorsioni al mercato ortofrutticolo di Pachino.
I fermi di questa notte probabilmente hanno evitato il nascere di una guerra di mafia nella città dove il capomafia Salvatore Giuliano, è detenuto in Sardegna al regime del 41 bis, ma fuori ci sarebbero i "picciotti" pronti a tutto e chi, in questo contesto, lavora per prendere la reggenza dell'organizzazione criminale. Nel caso di Giuseppe Vizzini la risposta dello Stato è stata immediata.