Inchiesta Artemisia nel Trapanese: interrogati due degli indagati
Due degli indagati dell'inchiesta "Artemisia" nel Trapanese sono comparsi davanti ai pubblici ministeri della Procura di Trapani. "I miei rapporti con il ministro si erano conclusi". Lo ha detto durante il suo interrogatorio Giovannantonio Macchiarola, ex storico capo della segreteria di Angelino Alfano, indagato per rivelazione del segreto d'ufficio nel blitz Artemisia della procura di Trapani. L'uomo e' accusato di aver rivelato all'ex deputato Giovanni Lo Sciuto, attraverso l'ex deputato Francesco Cascio, dell'esistenza di un indagine contro di lui. "Ha negato ogni coinvolgimento con questa vicenda anche perche' il suo incarico era terminato molto tempo prima degli episodi che gli vengono contestati", ha raccontato il suo legale al termine dell'interrogatorio durato oltre due ore. I pm hanno ascoltato anche l'ex rettore dell'Universita' di Palermo, Roberto Lagalla, adesso assessore regionale all'Istruzione, indagato per abuso d'ufficio. "L'episodio contestato e' datato nel tempo e abbiamo ricostruito l'intero contesto, Lagalla ha riferito che fu una commissione ad affidare quella borsa di studio quella graduatoria ando' a scorrimento e lei risultava come prima degli eletti", ha detto l'avvocato Lillo Fiorello uscendo dalla Procura. Per i pm, Lagalla "violando le norme di legge in materia di concorsi pubblici e in particolare, esercitando in violazione dell'articolo 97 della Costituzione e dei parametri di imparzialita' la propria discrezionalita' amministrativa nella fase di assegnazione dei posti rimasti vacanti a seguito della chiusura della graduatoria", si e' speso per procurare alla figlia del medico Rosario Orlando (medico rappresentante di categoria in seno alle commissioni invalidita' civili) "un ingiusto vantaggio patrimoniale, consistito nell'assegnazione di una borsa di studio del valore pari a 3.000 euro per l'anno di imposta 2015, e un importo pari a 3.000 euro per l'anno di imposta 2016". L'obiettivo sarebbe stato quello di fare un favore a Lo Sciuto che avrebbe continuato a giovare delle prestazioni illecite di Rosario Orlando, gia' responsabile del centro medico legale dell'Inps.