Un'aula del Tar di Catania intitolata a Piersanti Mattarella
Porta il nome di Piersanti Mattarella, fratello del presidente della Repubblica Sergio, la seconda aula del Tribunale amministrativo regionale di Catania. Un busto che ricorda l'ex presidente della Regione Siciliana ucciso dalla mafia e' stato scoperto prima della cerimonia di inaugurazione dell'Anno giudiziario e della relazione del presidente del Tar di Catania, Pancrazio Maria Savasta. "Oggi non siamo qui per celebrare soltanto un eroe -sottolinea Savasta nella sua relazione parlando di Piersanti Mattarella - ma soprattutto un uomo. Noi vogliamo essere solo uomini che vogliono continuare a guardare i giovani con la speranza di aver affidato loro un piccolo grande mattone nel costruire una societa', uno Stato, un sistema dove regredisce l'indifferenza, il sopruso e l'egoismo per lasciare spazio al senso di giustizia e all'efficienza produttiva di un mondo piu' sereno. La legalita' non e' una parola, e' uno stile di vita, e' un modo di essere. I giovani, i nostri figli attendono da noi un'eredita' diversa, una logica differente da quella dell'insensibile sopruso. Attendono di rompere con la mentalita' mafiosa o del pressapochismo dilagante". "Mattarella ci ha insegnato con la sua vita, con il suo sacrificio, con la sua dedizione, con il suo porre al centro l'altro - ricorda il presidente del Tar di Catania - che le grandi battaglie che richiedono il senso della Giustizia si possono vincere, proprio quando sembra di essere stati sconfitti". La relazione dell'anno giudizario della sezione catanese del tribunale amministrativo e' iniziata con un "affettuoso ricordo al presidente Enzo Zingales, venuto a mancare il 27 novembre del 2018". "Al dolore profondo - ha spiegato Savasta - si accompagna, adesso, la consapevolezza di avere accanto, sempre, Qualcuno che continua a illuminarci nei momenti difficili delle nostre scelte di Magistrati". "I tribunali non possono diventare 'sentenzifici', in quanto volti a garantire la massima rapidita' possibile della decisione, perche', altrettanto, devono assicurarne la correttezza. Va scongiurato il pericolo di 'sentenze a catena di montaggio' e della celebrazione del numero in se' delle stesse, a detrimento della giustizia sostanziale, che e' l'obiettivo primario che il sistema deve garantire, stante la posizione di terzieta' del giudice". Lo ha detto il presidente del Tar di Catania, Pancrazio Maria Savasta, nella sua relazione per l'inaugurazione dell'Anno giudiziario, spiegando che "come gia' evidenziato l'anno scorso, la tendenza del Legislatore e' quella di ottenere sentenze rapide, imponendo ritmi insostenibili in considerazione delle risorse assegnate". Il presidente Savasta ha anche spiegato che il Tar di Catania anche nel 2018 "ha superato abbondantemente l'obiettivo dell'abbattimento del 10%" delle controversie pendenti, nonostante organici di magistratura e segreteria ridotti ancora ai minimi".