Enna, scoperto traffico internazionale di anabolizzanti: dodici arresti
Un traffico internazionale di sostanze anabolizzanti, dopanti e stupefacenti è stato scoperto dai carabinieri, che stanno eseguendo su tutto il territorio nazionale un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone, attraverso il Nucleo operativo del comando per la tutela della salute. Il provvedimento è stato firmato dal Gip del tribunale di Enna, Luisa Maria Bruno.
Un'organizzazione che gestiva un traffico di sostanze anabolizzanti via internet in tutta Italia, con transazioni internazionali in Bulgaria, Slovacchia, Polonia, Romania e Serbia, è stata smantellata dai carabinieri del comando per la Tutela della Salute di Roma. I militari dell'Arma hanno eseguito stamane l'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere 12 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di utilizzo o somministrazione di farmaci dopanti, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope. L'indagine era stata diretta per oltre due anni dal giovane Pm della Procura di Enna Giovanni Romano, scomparso di recente in un incidente stradale, e scaturisce dal monitoraggio dei social network e dei siti web utilizzati per la vendita on line di sostanze anabolizzanti. Gli indagati utilizzavano questi mezzi di comunicazione, nonché strumenti di pagamento digitali anche attraverso false identità, allo scopo di eludere eventuali controlli, in stretto contatto con centri di distribuzione nelle provincie di Salerno, Lecce e Modena. Gli approfondimenti sui canali di vendita hanno consentito di individuare anche collegamenti con titolari o gestori di palestre, negozi di articoli per "body builder" e, in alcuni casi, giovani atleti non professionisti. Nel corso dell'operazione sono stati notificati anche 57 decreti di perquisizione. I sequestri, eseguiti nel corso di due anni di attività investigativa, hanno consentito di sottrarre dal commercio illecito circa 18mila confezioni di sostanze dopanti, di cui circa 300 flaconi di sostanze stupefacenti (nandrolone), per un valore complessivo stimato di circa un milione di euro. I venditori dispensavano anche consigli su come assumere i farmaci vietati, redigendo veri e propri "planning" terapici, pur non avendo alcun titolo accademico e competenza in materia.