Teatro a Siracusa, l'ossessione domina "La creatura del desiderio"
L’ossessione al centro delle pièce “La creatura del desiderio” andata in scena sabato sera al teatro comunale di Siracusa. Trasposizione teatrale dell’omonima opera di Andrea Camilleri, con la regia di Giuseppe Dipasquale, il dramma è ambientato nella Vienna dei primi del ‘900 e narra la reale passione impetuosa del pittore Oskar Kokoschka per Alma Mahler, affascinante e trasgressiva, passata alla storia come la “vedova delle quattro arti” perché i suoi compagni furono artisti geniali che cambiarono le regole della pittura, dell’architettura, della musica e della letteratura. Alma, interpretata da una intensa Valeria Contadino, allora giovane vedova del musicista Mahler, vivrà una storia d’amore fatta di eros e sensualità per il giovane Kokoscha, un ottimo David Coco, che sfocerà ben presto in una passione tanto sfrenata quanto tumultuosa. Musa ispiratrice delle opere più importanti dell’artista, su tutte “La sposa del vento”, dopo alcuni mesi di simbiosi affettiva, riflessi nelle parole che i due si scambiano nell’epistolario, Alma sarà vittima dell’ossessiva gelosia dell’amante, e, donna irrequieta, interromperà brutalmente la relazione. Kokoschka ossessionato dall'amore perduto, deciderà di farsi confezionare una bambola al naturale con le fattezze dell'amata. Un tema, quello dell’incapacità di accettare la fine di una relazione d’amore, di grande attualità che, attraverso la visione dell’opera, fa riflettere sulle sfumature della violenza sulle donne, che non è solo fisica, ma spesso una vera e propria soggezione psicologica. L’assenza dell’oggetto dell’amore e della passione si trasforma in malattia e ossessione, al punto di creare nell’immaginario dell’uomo abbandonato, un oggetto senza anima, riflesso irreale della donna amata. Una bambola assoggettata ad ogni desiderio, un fantasma privo di contraddittorio da sfoggiare agli amici con la complicità macabra dei servitori, interpretati dai bravi Antonella Scornavacca e Leonardo Marino, Meritatissimi gli applausi per lo spettacolo accompagnato dalle musiche di Matteo Musumeci, sapientemente diretto da Dipasquale.
Anita Crispino