Confiscati beni per 2 milioni a boss di San Cataldo Calì
"Oggi lo Stato ha sequestrato definitivamente beni per 2 milioni al boss Diego Calì. Proprio ieri abbiamo consegnato 780 beni confiscati alle mafie assegnati a 72 comuni nel Lazio". A darne notizia è il sottosegretario all'Interno, Luigi Gaetti. "La restituzione alla collettività dei beni confiscati alle mafie rappresenta senza dubbio la risposta più concreta dello Stato alle richieste dei territori e alle esigenze dei cittadini", ha commentato Gaetti Dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione, i beni sequestrati al 67 enne sono stati acquisiti al patrimonio dello Stato. I beni erano stati confiscati con sentenza della Corte d'appello di Caltanissetta nel 2013.
Dopo il pronunciamento di ieri da parte della Cassazione, sono stati definitivamente acquisiti al patrimonio dello Stato i beni di Diego Calì, 67 anni, di San Cataldo (Cl), che erano stati sequestrati dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Caltanissetta, su richiesta della Procura e confiscati con sentenza della Corte d'appello nel 2013. Il valore complessivo ammonta a circa 2 milioni di euro. Confiscate una società di pompe funebri e una di commercio di articoli funerari; 3 ville; 6 appartamenti di cui 4 in corso di costruzione; 8 appezzamenti di terreno; 6 magazzini; 14 veicoli; un aereo da turismo; 6 conti correnti; 10 depositi a risparmio; un fondo comune di investimento. Il decreto di confisca è esteso anche ai familiari conviventi. Su Calì sono stati svolti ulteriori accertamenti per l'applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno. Le indagini sono partite dopo l'operazione "Nuovo mandamento", scaturita dall'omicidio del boss di San Cataldo Salvatore Calì, avvenuto il 27 dicembre 2008, e del tentato omicidio Stefano Giuseppe Mosca, il 27 novembre 2009, rispettivamente cugino e nipote di Diego Calì. Il 28 dicembre 2009 furono eseguiti 11 arresti. Il 26 febbraio 2010 fu arrestato Diego Calì e nell'ambito dell'operazione il nucleo investigativo dei carabinieri trovò altre armi sotto un ponte, lungo la Statale 190, nascoste dal gruppo criminale.