Rapine a cacciatori in Aspromonte, la Procura di Palmi ordina 7 arresti
È in corso dalle prime ore di questa mattina un'operazione dei Carabinieri di Reggio Calabria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare a carico di sette persone accusate a vario titolo di rapina, falsificazione di monete, furto, ricettazione, danneggiamento e delitti in materie di armi e di stupefacenti. Le indagini hanno accertato che l'organizzazione sgominata era dedita alle rapine ai danni di cacciatori ed aveva programmato di acquisire il controllo mafioso del territorio di Seminara attraverso condotte violente, soprattutto con l'utilizzo di armi. Almeno 10 le rapine denunciate da cacciatori, i responsabili delle quali, esplodendo colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio, hanno imposto alle vittime la consegna dei fucili.
Sono state avviate a seguito di un danneggiamento a mezzo di arma da fuoco ai danni, a Seminara, di un'abitazione e di un'auto le indagini dei carabinieri della Compagnia di Palmi che hanno portato all'arresto di sette persone per rapina, falsificazione di monete, furto, ricettazione, danneggiamento e droga. Gli arrestati sono Domenico Scicchitano di 32 anni, Salvatore Filippo Alampi (21), Giuseppe Domenico Laganà Comandé(21), Michele Cilona (36), Domenico Gioffré (25) André Oscar Brizzi (22) e Diego Orfeo (22). Da quell'episodio di danneggiamento i militari, coordinati dal sostituto procuratore di Palmi Ignazio Vallario, sono riusciti a documentare i ruoli di Alampi, Scicchitano, Laganà, Orfeo e Brizzi in alcune rapine ai danni di cacciatori avvenute tra Palmi e Seminara, tutte commesse con lo stesso modus operandi. In particolare, dopo un sopralluogo, venivano impiegate due persone col volto travisato e armate di pistola che, successivamente, si rifugiavano in territorio aspromontano. Le indagini hanno permesso di fare luce su almeno 10 rapine, commesse fra il novembre 2016 e il settembre 2018, grazie alle quali i componenti del gruppo sono riusciti ad impossessarsi di almeno 10 fucili da caccia poi nascosti vicino a casolari disabitati dove loro potevano facilmente accedere senza destare alcun alcun sospetto. In alcuni di questi episodi gli arrestati hanno anche sparato dei colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio per impedire reazioni da parte dei derubati. Dagli accertamenti ulteriori sono emerse le responsabilità di Alampi e Gioffré sia nella produzione e immissione in circolazione di banconote e monete contraffatte, spese in esercizi pubblici. Gioffré e Cilona, invece, si sono resi responsabili di detenzione e spaccio di marijuana. Documentato anche il furto di carburante da autoveicoli in sosta.