Tribunale di Modica-Val di Noto, sul progetto il rischio di regole cambiate “in corsa”
La vicenda dei trenta Tribunali italiani, cosìddetti minori, da riaprire è stata al centro, martedì 26 novembre, di un incontro a Roma tra il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, e i rappresentanti del Coordinamento nazionale per la Giustizia di prossimità: gli avvocati Giuseppe Agnusdei, Enzo Galazzo e Giorgio Scarso, questi ultimi due del Comitato Pro Tribunale di Modica. Il vertice romano ha confermato che la vicenda è ad una svolta. E, con essa, il progetto del “Tribunale di Modica-Val di Noto” che, insieme ad altre proposte, si trova in Commissione giustizia del Senato. Di più. E’, senza tema di smentita, il progetto di riordino che ha rispettato alla lettera le indicazioni del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, sulla opportunità di prevedere ampliamenti di giurisdizione che possano creare le condizioni previste dalla “Giustizia di prossimità”. E, infatti, il “Tribunale di Modica-Val di Noto” ha ottenuto, dagli organismi elettivi ed esecutivi dei Comuni interessati, l’adesione di quattro territori del Siracusano: Noto, Rosolini, Pachino, Porto Palo di Capo Passero, che vanno a completare l’originaria giurisdizione con Modica, Scicli, Ispica e Pozzallo.
Una soluzione avallata anche, in una intervista a questo giornale del 9 settembre scorso, dal senatore di Vittoria, Salvo Sallemi, di Fratelli d’Italia, componente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama.
“Riforma nefasta quella che ha disegnato la nuova geografia giudiziaria nel 2012, affermava in quella intervista Sallemi. Per quel che mi riguarda più da vicino, l’eliminazione della sezione distaccata di Vittoria ha comportato un ingolfamento del Tribunale di Ragusa perché Vittoria “drenava” tantissimo lavoro per i procedimenti penali e civili. Oggi tutta la zona di Vittoria che comprende Acate, Comiso, Vittoria, e buona parte del territorio di Caltanissetta, si ritrova senza un importante presidio di legalità”.
“Il progetto Tribunale di Modica-Val di Noto – ribadiva Sallemi – è senz’altro un progetto-pilota per la riforma che tenga conto anche delle esigenze della cosìddetta Giustizia di prossimità. Non potendo ripristinare sic et simpliciter i 30 Tribunali soppressi si cercherà di ottimizzare la situazione, territorio per territorio”.
Vale la pena ricordare, poi, che l’istituzione del Tribunale di Modica – Val di Noto è stata fatta propria dall’Assemblea Regionale Siciliana con Legge / Voto n. 314/A pubblicata il 12 marzo 2024 laddove, rimuovendo anche preoccupazioni di sostegno di spesa, all’articolo 1 afferma: ”E’ inoltre specificatamente previsto che la spesa per la gestione della manutenzione degli immobili e la retribuzione del personale di custodia e vigilanza delle strutture siano integralmente a carico del bilancio della Regione richiedente; rimangono a carico dello Stato le spese relative per la retribuzione dei magistrati e del personale amministrativo di polizia giudiziaria”.
E la legge voto è stata citata dal portavoce del Comitato Pro Tribunale di Modica, l’avvocato Enzo Galazzo, nella lettera inviata al sottosegretario Delmastro, al senatore Ernesto Rapani, relatore del disegno di legge sul ripristino dei Tribunali soppressi, e al senatore Salvo Sallemi.
Ma dalla riunione a Roma sono emersi nuovi particolari sull’iter riguardante la riapertura dei Tribunali soppressi nel 2013. Cambio delle regole in corsa? Qualche dubbio rimane, se si considera il fatto che quattro Tribunali dell’Abruzzo sono stati riaperti “d’autorità” per le conseguenze del terremoto del novembre 2023.
Ma ci sono poi le nuove ipotesi di riaperture di natura “geopolitica”: uno al Nord, uno al Centro, uno al Sud e un quarto in Sicilia. Nessuna novità in Sardegna dove i Tribunali esistenti sono stati risparmiati dalla nuova geografia giudiziaria del 2013.
Ma quali criteri seguire per questa scelta da manuale Cencelli? Una fase delicata nella quale potrebbe prevalere il potere contrattuale dei rappresentanti politici dei territori interessati a discapito dei progetti elaborati sulla base delle indicazioni tecniche del Ministero.
Ma c’è anche un altro particolare che non depone a favore della trasparenza. Durante l’iter dei progetti presentati alla Commissione Giustizia del Senato sono state effettuate audizioni dei rappresentanti dei vari comitati. Alcuni di questi esponenti, però, non sono stati invitati e non sono stati sentiti. Tra questi, anche i rappresentanti del Comitato Pro Tribunale di Modica.
Segnali preoccupanti che esigono l’attenzione e l’impegno concreto dei rappresentanti politici del territorio. Nell’interesse della Giustizia. E per non vanificare il lavoro di quanti, per oltre 10 anni, hanno dedicato tempo e professionalità al salvataggio di un presidio di legalità.
Per quel che riguarda, infine, il “Tribunale di Modica-Val di Noto” va detto che la nuova struttura giudiziaria gestirebbe un bacino di 186.186 utenti producendo l’abbattimento, su Siracusa, da 384.098 a 313.401 utenti, e a Ragusa da 317.136 a 201.647 così riducendo i tempi abnormi per l’esito dei giudizi che inducono, non di rado, il cittadino a rinunciare a proporre domande in sede giudiziaria. E questo non è certamente un esempio di Giustizia di prossimità.
C.I.
(Nella foto, il Palazzo di giustizia di Modica)