Adesione massiccia allo sciopero generale, oltre il 70%: tensioni a Torino
Adesione "altissima" allo sciopero già nei primi turni di lavoro: oltre il 70% delle lavoratrici e dei lavoratori ha incrociato le braccia in tutta Italia in occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la legge di bilancio del governo, con punte anche del 100% in alcune aziende. Lo riferiscono i sindacati in una nota, sottolineando la "grandissima" partecipazione alle 43 manifestazioni che si stanno svolgendo nel Paese. Più di 50 mila al corteo di Bologna, con il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. E oltre 30 mila a Napoli, con il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri.
"Se mettiamo assieme i numeri di tutti quelli che oggi hanno deciso di scendere in piazza possiamo tranquillamente dire che più di 500mila persone in tutta Italia hanno scelto di essere in piazza per difendere la libertà e i diritti di tutti". Lo ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini, parlando dal palco di Bologna.
"Ci hanno detto che facciamo politica: è assolutamente vero, noi tutti insieme facciamo politica. Facciamo politica seria, che parla dei problemi delle persone in carne e ossa, che mette al centro i bisogni delle persone", ha affermato Landini. "Il decreto che chiamano sicurezza - ha aggiunto in un altro passaggio - va ritirato, la sicurezza di un Paese non è messa in discussione se le persone scendono in piazza, se i lavoratori di fronte al rischio di licenziamento occupano le fabbriche o le strade. Se molte imprese sono ancora aperte e non sono passati licenziamenti e chiusure, è grazie a lotte, scioperi, occupazioni, blocchi stradali di lavoratrici e lavoratori".
Scontri tra le forze dell'ordine e antagonisti che hanno partecipato allo "spezzone sociale" del corteo per lo sciopero generale a Torino. Sono avvenuti vicino alla stazione di Porta Nuova, in via Sacchi, in centro città, dove i manifestanti hanno cercato di entrare sfondando il cordone di polizia. Le forze dell'ordine li hanno respinti a manganellate, i manifestanti hanno sferrato calci e pugni e usato le aste delle bandiere. Scanditi dai manifestanti slogan contro Salvini e la Tav Torino-Lione.
A Torino, al termine del corteo degli studenti, centri sociali e attivisti Pro Palestina, i manifestanti, alcune centinaia, hanno bruciato una sagoma di stracci raffigurante il volto del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e tre maxi foto coi i volti della premier Giorgia Meloni, del ministro della Difesa Guido Crosetto e del ceo di Leonardo, Roberto Cingolani. Il tutto è avvenuto tra grida di "Al rogo al rogo" e "dimissioni dimissioni".