Morti sospette al 'Papardo' di Messina, 6 indagati per omicidio colposo
Proseguono gli accertamenti della procura di Messina dopo il sequestro di due sale operatorie all'ospedale Papardo di Messina. Il provvedimento, della gip Tiziana Leanza, era scattato a seguito delle denunce presentate dai familiari di due pazienti che erano morti a distanza di pochi giorni da interventi di cardiochirurgia a cui si erano sottoposti. Sabato scorso le indagini sono sfociate nel sequestro di due sale operatorie del Reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale. Ci sono sei indagati nell'inchiesta per omicidio colposo, e tra loro anche alcune figure di vertice del Papardo.
Intanto sono stati trasferiti a Catania, in strutture sanitarie, alcuni pazienti del reparto. Dalle verifiche, effettuate anche con il supporto di consulenti tecnici, e' emerso che le morti relative alle denunce si inseriscono in un novero piu' ampio di casi analoghi, avvenuti nel reparto sanitario ai danni di pazienti sottoposti a interventi di varia natura, a cui erano stati installati valvole cardiache o bypass coronarici. L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio, e' stata avviata dopo le denunce presentate tra settembre e ottobre dai familiari di due pazienti che erano deceduti a distanza di pochi giorni dall'operazione per infezioni tipicamente ospedaliere.
"Un risarcimento danni non riporterebbe in vita mia madre, l'unica cosa che possiamo sperare e' di avere giustizia e soprattutto che non muoiano piu' altre persone". Cosi uno dei figli di Maria Dora Biondo, una sessantenne deceduta nei mesi scorsi dopo essere stata sottoposta a un intervento di cardiochirurgia al "Papardo" di Messina. Nei giorni scorsi sono state sequestrate dai carabinieri del Nas e della Compagnia Centro due sale operatorie del Reparto di Cardiochirurgia nell'ambito di un'inchiesta della procura di Messina su presunti decessi anomali. "Negli ultimi due mesi - dicono ancora alla Tgr Rai Sicilia i familiari della donna - abbiamo ricevuto telefonate dalla provincia e da fuori provincia, parenti delle vittime e anche testimonianze di pazienti che, pur avendo contratto il batterio, per loro fortuna sono riusciti a salvarsi".
(Nel riquadro della foto Maria Dora Biondo, una delle vittime del Papardo)