Vertenze Siracusa e Ragusa Versalis, Filt Cgil: "Bene tavolo di confronto al Ministero"
I sindacati Filt Cgil Sicilia, di Siracusa e di Ragusa in una nota dei segretari generali Alessandro Grasso, Ettore Piccolo e Filippo Scollo esprimono una "valutazione positiva" sull'avvio del tavolo di confronto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dopo lo sciopero proclamato da Cgil e Uil di Siracusa e Ragusa, insieme alle categorie dell'industria e dei trasporti. "Una mobilitazione - scrivono - che ha registrato la totale adesione dei lavoratori coinvolti e che ha visto la partecipazione alle manifestazioni di Siracusa e Ragua di numerosi cittadini, studenti, forze politiche e sociali alle manifestazioni".
"Il forte impatto delle mobilitazioni - sottolineano i sindacalisti - ha finalmente spinto il MIMIT ad aprire il confronto sulle problematiche emerse dopo l'annuncio della fermata degli impianti Eni Versalis di Siracusa e Ragusa, ascoltando le richieste di tutela dell'occupazione e di sviluppo industriale nei due territori. L'avvio del tavolo- sottolineano Grasso, Piccolo e Scollo- rappresenta un primo passo per risolvere la vertenza e rispondere alle legittime preoccupazioni dei lavoratori e delle comunità locali".
La Filt esprime preoccupazione "per le ricadute che la fermata degli impianti, e il blocco degli impianti di cracking a Priolo, potrebbe avere sul settore della logistica e dei trasporti, uno dei comparti che subirebbe l'impatto più pesante da una chiusura.
Le interconnessioni tra gli impianti - sottolinea il sindacato - richiedono un approccio che coinvolga tutte le aziende presenti sul territorio. Non possiamo permettere che le difficoltà di una singola realtà aziendale compromettano l'intero tessuto produttivo, creando danni irreversibili per l'occupazione e per l'economia locale".
Preoccupazione anche per Ragusa, "con l'immediato stop delle produzioni - scrivono le strutture Filt- si rischiano ancje qui conseguenze devastanti sul settore dei trasporti, che da un giorno all'altro vedrebbe ridurre il proprio carico di lavoro con gravi effetti sulle aziende e sui lavoratori del comparto". Per il sindacato "è difficile comprendere la necessità di un intervento così urgente, che non lascia alle imprese del settore il tempo di valutare adeguatamente le possibili soluzioni. Va sottolineato inoltre,- continua la nota- che il territorio ragusano non è attualmente inserito nel piano di trasformazione e produzione di Eni, il che potrebbe mettere a rischio la vocazione industriale della zona". Per la Filt "la tutela di tutta la forza lavoro passa dalla salvaguardia della vocazione industriale dell'area e le rassicurazioni fornite fino ad oggi dall'azienda non sono sufficienti se non seguite da atti concreti che garantiscano un futuro per il sito e per i lavoratori coinvolti. La Filt Cgil - conclude la nota di Filt Sicilia, Filt Siuracusa e Filt Ragusa - continuerà a sostenere con forza le rivendicazioni dei lavoratori e delle comunità locali, affinché il Governo e l'azienda adottino soluzioni che tutelino l'occupazione e favoriscano lo sviluppo industriale".