Lavoro, sanzionato un ristoratore ad Aci Catena
Proseguono le attività del Comando Provinciale di Catania volte a garantire il rispetto della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, per prevenire e contrastare le condotte criminali in tale settore e, in tale contesto, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro NIL di Catania, hanno denunciato il titolare di un ristorante di Aci Catena per violazioni connesse alla formazione dei lavoratori, omessa sorveglianza sanitaria nonché per aver impiegato lavoratori “in nero”.
In particolare, i militari hanno accertato come l’imprenditore, un 64enne del posto, non avesse sottoposto alla prevista formazione il lavoratore regolarmente assunto, che, peraltro, non era stato sottoposto nemmeno alla visita medica che accerta che il suo stato di salute sia idoneo per ricoprire quella specifica mansione.
Inoltre, sui 3 lavoratori presenti al momento del controllo, i Carabinieri ne hanno sorpresi 2 “in nero”, ovvero senza alcun tipo di contratto e, quindi, senza nessuna comunicazione di assunzione all’INPS, all’INAIL e all’Agenzia delle Entrate.
Per tali mancanze, il ristoratore è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, e per lui è scattata anche una sanzione amministrativa di 10.300€, e ammende per altri 3.274€, con recupero di contributi I.N.P.S. ed I.N.A.I.L. pari a 2.500 €.
L’attività, inoltre, è stata sospesa, e non potrà essere riaperta se prima il ristoratore non regolarizzerà la posizione dei lavoratori.
La mirata campagna di contrasto allo sfruttamento dei lavoratori e al fenomeno del “caporalato”, disposta dall’Arma di Catania, in sinergia con i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro - N.I.L., ha già portato, solo nell’ultimo anno, ad importanti risultati operativi.
Nelle 70 aziende controllate sinora, è stata infatti accertata la presenza di oltre 60 lavoratori irregolari e 50 in nero, tra cui 8 cittadini extracomunitari. In aggiunta, all’esito di mirate attività info-investigative, il N.I.L. di Catania ha altresì effettuato 2 arresti in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso dal G.I.P. del Tribunale di Catania e 5 denunce per caporalato, a cui si sommano altri 10 deferimenti per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.