Ragusa, Firrincieli (M5s): danno ambientale in via Natalelli?
“Un incidente che potrebbe aver arrecato un danno ambientale non indifferente si caratterizza per l’immobilismo del sindaco Cassì e della sua giunta di fronte ad un episodio del quale, forse, non è stata compresa la gravità. Siamo in grado di ricostruire quanto accaduto e siamo nelle condizioni di dire che è preoccupante l’immobilismo dell’amministrazione, pur di fronte ad un episodio comunque contenuto”. È quanto afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Sergio Firrincieli, che aggiunge: “E se ci trovassimo di fronte a situazioni più pesanti, come sarebbero gestite?”
“Ecco i fatti per come abbiamo avuto modo di appurarli – sottolinea Firrincieli – nel pomeriggio di lunedì 21 ottobre, proprio mentre era in corso il consiglio comunale, in via Natalelli, nei pressi del Museo archeologico si provvedeva al carico per il relativo trasporto al conferimento di un vecchio generatore di elettricità o trasformatore che fosse. Nel corso delle operazioni di carico su un mezzo, forse inadeguato al peso dell’apparecchiatura, questa subiva una rottura che causava fuoriuscita di olio contenuto all’interno, un liquido identificato come olio Pcb che veniva usato negli anni 30 del secolo scorso per scopi industriali. Una miscela di idrocarburi clorurati, bifenili policlorurati o policlorobifenili, appunto Pcb, le cui quantità dovevano essere smaltite entro il 2005, o comunque decontaminate. Qualcuno ha pensato, nel 2024, di disfarsi di vecchia apparecchiatura, forse senza adeguate attenzioni per quello che avrebbe dovuto essere un trasporto speciale. Le sostanze tossiche contenute, nocive e cancerogene, per l’accumulo nei tessuti adiposi e nel fegato, una volta identificate, avrebbero richiesto tutta una serie di procedure da parte di personale specializzato, con adeguate attrezzature e dispositivi individuali di protezione”.
Aggiunge Sergio Firrincieli: “Si resta basiti di fronte alla gravità di quanto accaduto, c’è stato un evento al Museo archeologico che ha visto il passaggio di gente incurante delle recinzioni e delle transenne, l’area doveva essere cinturata e presidiata, gli assessori sembravano lì per caso, ma la cosa più imbarazzante è che ancora dopo 72 ore c’è il totale silenzio dell’amministrazione sull’accaduto, né tantomeno dagli uffici arrivano segnali di provvedimenti in itinere per procedere alla bonifica"