Corte d'Appello di Catania annulla confisca al 'Re dei videopoker'
La Corte di Appello di Catania ha totalmente annullato il provvedimento di confisca che nel 2014 il Tribunale di Caltanissetta aveva adottato nei confronti di un imprenditore e dei suoi familiari. Si trattava di un patrimonio consistente formato da partecipazioni sociali in diverse società di capitale, ville, immobili, perfino una Ferrari, che la D.I.A di Caltanissetta aveva quantificato in 45 milioni di euro. Per il Tribunale nisseno Antonio Padovani era da ritenersi in affari con le famiglie mafiose di Gela, per conto delle quali aveva investito diversi milioni nelle attività delle scommesse, tanto da essere stato condannato per intestazione fittizia delle relative attività. L'imprenditore all'epoca, era infatti un concessionario pubblico per l'apertura di sale scommesse telematiche in tutto il territorio nazionale. Perciò, a seguito del procedimento di prevenzione, la pressoché totalità del suo patrimonio familiare venne confiscato in ragione della ritenuta sproporzione tra le risorse lecite acquisite negli anni e gli investimenti effettuati.
Secondo la Corte di Appello di Catania, però, quella confisca non aveva alcuna "base legale", dunque illegittima. Accogliendo la richieste di revocazione presentata dai suoi legali, i giudici hanno revocato ogni capo di quel provvedimento disponendo la restituzione dei beni.