L'estorsione al Bingo di Palermo, il tribunale assolve Pippo e Riccardo Gennuso (deputato Ars)
Si è chiusa questa mattina davanti ai giudici della quinta sezione del Tribunale di Palermo, la vicenda che ha portato alla sbarra l'ex deputato all'Ars, Pippo Gennuso ed il figlio Riccardo, anche lui parlamentare dell'ultimora. I due politici siracusani erano accusati di avere tentato una estorsione nei confronti di alcuni dipendenti del 'Bingo Magic Star' di via Villagrazia, nel quartiere della Guadagna. Secondo la Procura i Gennuso (Riccardo era amministratore della società) avrebbero costretto tre ex dipendenti della sala bingo ad accettare e firmare una transazione con la quale avrebbero dovuto rinunciare a due terzi della loro liquidazione, pena la riduzione dell'orario di lavoro da 9 a 3 ore giornaliere. Ma secondo la sentenza emessa questa mattina le cose non sarebbero andate così. E' passata la linea della Difesa ed è caduto il reato di estorsione. Sia Pippo che Riccardo Gennuso sono stati assolti dai giudici del Tribunale di Palermo per non avere commesso il fatto. Altri due imputati Leonardo Burgio e Antonino Bignardelli il tribunale ha dichiarata prescritta una ipotesi di truffa.
Il pm nella requisitoria aveva chiesto 7 anni di reclusione per Riccardo Gennuso e 6 anni e 8 mesi per l'ex parlamentare, all'epoca dei fatti in forza all'Mpa. Pippo Gennuso commenta a caldo: "Siamo stati ingiustamente massacrati per 9 anni, ma alla fine la Giustizia, ci ha dato ragione. In questa storia non abbiamo commesso alcun reato ed oggi il Tribunale lo ha certificato. Pippo e Riccardo Gennuso sono stati difesi da Claudio Gallina Montana e Mario Fiaccavento.
Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani ha commentato: "L'assoluzione del deputato regionale di Forza Italia Riccardo Gennuso rappresenta un'importante vittoria della verità e della giustizia, restituendo dignità e serenità a lui e alla sua famiglia, dopo anni di accuse che si sono rivelate infondate. La decisione del tribunale di Palermo, non solo riporta tranquillità nella vita personale e pubblica dell'onorevole Gennuso, e tra gli altri anche del padre Giuseppe pure lui assolto, ma rappresenta anche una riaffermazione della fiducia nel sistema giudiziario, che ha saputo fare chiarezza e rendere giustizia in una vicenda così complessa".