Mike Lynch felice ' per una grande vacanza'
"Mike Lynch aveva organizzato questa vacanza con tanto entusiasmo, era felice di averci tutti con lui in barca. Mai avremmo immaginato che sarebbe finita così. Siamo dei sopravvissuti". Lo ha raccontato Charlotte Golunsky, 35 anni, una delle superstiti del naufragio del veliero britannico, al direttore del Pronto soccorso dell'Ospedale dei Bambini di Palermo, Domenico Cipolla. La donna ha salvato nel naufragio la figlia di un anno, Sophie. Nella stanza con lei c'è anche il marito James Emslie di 35 anni, anche lui salvo. "La bambina ha riposato tutta la notte, ha dormito serena- racconta il medico - I genitori alternano momenti in cui sono fiduciosi ad altri in cui sono tristi per la sorte dei loro compagni di viaggio dispersi". Charlotte e James non hanno più i telefoni cellulari, andati persi nel naufragio, e per avere notizie chiedono il cellulare ai sanitari. "Glieli prestiamo noi per consultare la rassegna stampa- dice ancora il medico del Pronto soccorso - Fino a ieri avevano qualche speranza e ci chiedevano notizie. Sono molto provati. Erano tutti amici e si conoscevano. Sono molto tristi per quello che è successo. Hanno detto che Mark Lynch aveva organizzato con molto entusiasmo questa vacanza". La coppia ripete in continuazione: "Non sappiamo come siamo qui, vivi, siamo dei sopravvissuti". I due hanno raccontato altri particolari della notte della tragedia. "La mamma ha raccontato che mentre dormiva con la figlia, si sono ritrovate in pochi istanti in acqua- dice il direttore del Pronto soccorso- lei ha tenuto la bambina forte. La luce era andata via. Per pochi secondi le è sfuggita la bambina dalle mani e l'ha tenuta con le braccia in alto. In pochi secondi hanno raggiunto il canotto di salvataggio della barca".
"Dal punto di vista clinico per noi è tutto tranquillo, abbiamo approntato consulenze psicologiche per i genitori - dice ancora il direttore del Pronto soccorso Domenico Cipolla - Abbiamo ultimato oggi i prelievi e i controlli, poi ci sarà lo psicologo del territorio. Loro hanno detto che vogliono uscire presto, volevano raggiungere subito i colleghi superstiti n albergo ma noi abbiamo consigliato il ricovero. Sono stati in una stanza da soli con la bambina, li abbiamo coccolati, abbiamo cercato di rendere tutto più sopportabile". "Hanno apprezzato l'assistenza ricevuta e lo hanno detto anche al Presidente Renato Schifani, che ieri è venuto a trovarli. E noi siamo orgogliosi di questo, è il nostro modo di lavorare. Abbiamo questo stile molto accogliente".