Petizione popolare per salvare l’aeroporto di Comiso: no ad un’altra vergogna siciliana
In tre giorni la petizione lanciata sul web per salvare l’aeroporto di Comiso ha raggiunto 1.600 firme. Una petizione che ha visto tra i promotori semplici cittadini, imprenditori, professionisti, uomini di cultura. Tutti, con l’unico obiettivo di evitare l’ennesima vergogna siciliana: una infrastruttura costata oltre 50 milioni di euro, costretta ad “elemosinare” servizi moderni per un territorio più aduso alle promesse dei politici che ai fatti concreti.
La petizione su www.change.org è stata lanciata dal Comitato aeroporto di Comiso Pio La Torre. “L’aeroporto – afferma il Comitato – è stato colpevolmente abbandonato a un destino di disuso e inefficienza. Con il suo potenziale inespresso dovrebbe essere il fulcro di un rilancio economico e turistico per tutta la regione. E’ inaccettabile che questa risorsa vitale venga lasciata morire lentamente, con tratte cancellate, ritardi infiniti e collegamenti inesistenti con i siti di interesse. Oggi vive un calo di traffico aereo che lascia poche speranze per il futuro”.
La vergogna di un aeroporto che funziona a singhiozzo solo quando lo decide la società di gestione Sac (la stessa di Catania Fontanarossa) in concomitanza con le eruzioni dell’Etna, è inaccettabile in una realtà che si dichiara moderna.
“Le aziende del Sud Est siciliano – afferma il Comitato SalviamoComiso – sono stremate dalla mancanza di collegamenti aerei efficienti, senza contare i disagi per studenti e lavoratori fuori sede. L’aeroporto di Comiso non può e non deve essere una occasione sprecata”.
La speranza è che la petizione possa far riflettere i politici che rappresentano il territorio in modo da mettere in campo la volontà di cambiare qualcosa in meglio. Altrimenti questo lembo di Sicilia che guarda l’Africa è destinato a rimanere una sorta di “Provincia dell’Impero Romano” e a rinverdire la stagione dei Proconsoli.