Beni culturali, lo sciopero degli Asu in Sicilia: saltano le ferie ai dipendenti regionali?
Primo giorno di sciopero dei lavoratori Asu dei Beni culturali della Regione Siciliana nei siti archeologici e nei musei dell’isola. Adesione massiccia a quella che si configura come una vera e propria serrata che potrebbe portare anche alla chiusura di alcuni siti se, come programmato dai sindacati, la protesta continuerà fino al 4 agosto. I lavoratori Asu – socialmente utili – chiedono al Governo regionale che vengano rispettate le promesse in merito alla loro stabilizzazione. Sono circa 200, in Sicilia, i lavoratori precari che, in moltissimi casi, con la loro presenza affiancata a quella dei dipendenti regionali, consentono l’apertura di musei e siti archeologici e la loro fruizione. L’astensione dal lavoro influsice negativamente sul fenomeno turistico, soprattutto in un momento di massima affluenza di visitatori italiani e stranieri.
In alcune zone archeologiche della Sicilia potrebbe essere necessario richiamare in servizio i dipendenti regionali in ferie per ovviare all’assenza degli Asu, mentre si sta valutando anche l’ipotesi di sopperire alla carenza di personale ricorrendo ai servizi esterni di vigilanza.
“È inaccettabile l'immobilismo della Regione sulla vicenda degli Asu dei Beni culturali. C'è già una norma votata dall'Ars in questo senso, la Regione deve solo trovare il modo di metterla in pratica al più presto. Il mancato ricevimento, da parte del governo regionale, dei lavoratori in protesta a piazza Indipendenza a Palermo ha inasprito gli animi portando il comparto a indire uno sciopero che rischia di danneggiare ulteriormente l’immagine e le casse della Regione e degli operatori turistici, già in crisi a causa dell’emergenza siccità. La chiusura di musei, parchi archeologici e altri siti culturali, nel periodo di maggiore afflusso da parte dei visitatori, sarebbe l'ennesima, pesantissima tegola su una regione alla prese con mille, drammatiche emergenze”. Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca.
“Il governo – conclude Antonio De Luca – si sieda subito attorno a un tavolo con le organizzazioni sindacali per individuare al più presto la strada per garantire ai lavoratori la necessaria serenità occupazionale e assicurare alla Sicilia un servizio indispensabile. Dal canto mio continuerò a lavorare, come fatto finora, per una rapida soluzione allo storica vertenza della stabilizzazione degli Asu impiegati nei Beni culturali”.