Scioperano in Sicilia gli Asu dei Beni culturali: a rischio chiusura musei e siti archeologici
La minaccia di una vera e propria serrata si è concretizzata dopo l'esito negativo dell'incontro di ieri a Palermo, con il Governo regionale - che ha "chiuso le porte" al dialogo - e con il nulla di fatto nel vertice in Prefettura: proclamato lo sciopero in Sicilia dei circa 200 lavoratori Asu dei Beni culturali da domani, 26 luglio, fino al 4 agosto. A fare scattare l'astensione dal lavoro le mancate risposte, ancora una volta, sulla stabilizzazione di questo personale che, in molti casi, consente l'apertura per l'intera giornata di musei e siti archeologici nell'isola. Senza di loro, precari da una vita, si dovranno rivedere gli orari di apertura al pubblico dei siti e degli uffici che fanno riferimento al Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
Ieri, a Palermo, i sindacati erano stati chiari nelle rivendicazioni. “Chi ci governa – hanno affermato – deve capire che non può continuare a giocare con la vita e la dignità dei lavoratori. Chiediamo con forza un intervento immediato e risolutivo. La stabilizzazione dei lavoratori ASU dei Beni Culturali non è più rinviabile. È tempo che il Governo regionale si assuma le proprie responsabilità, mantenga le promesse fatte e dia seguito alla volontà espressa dal Parlamento regionale. La cultura siciliana, patrimonio inestimabile della nostra terra, non può essere ostaggio dell'incompetenza e dell'indifferenza di chi dovrebbe invece tutelarla e valorizzarla".