Acate, il "Premio Gabriele Carrubba" assegnato alla memoria al poeta niscemese Mario Gori
Ritorna ad Acate, per l’undicesima edizione, il “Premio Gabriele Carrubba”, che sarà conferito alla memoria del poeta di Niscemi Mario Gori. L’evento culturale si terrà mercoledì 24 luglio, alle 18, 30, alla
Società Operaia di Mutuo Soccorso, nella quale Carrubba, direttore postale, fu socio e da giovane anche bibliotecario. Alla manifestazione, come ogni anno organizzata dalle due figlie Maria Teresa e Ginetta, dopo i saluti del commissario del sodalizio ispettore Salvatore Cutraro, interverranno i rappresentanti istituzionali del comune ibleo e di quello nisseno. Coordinerà le relazioni, tra un intermezzo musicale e un altro, il gornalista Salvatore Cultraro. Il Premio, ideato per ricordare la nobile figura del padre, che fu anche presidente del Consiglio comunale, impegnato nel sociale e nella parrocchia, portatore di notevoli istanze culturali e civili, autentico galantuomo, nel tempo ha voluto riconoscere la pregevole opera di uomini e donne, non solo del luogo, che si sono distinti in vari campi. La prima ad essere premiata, nel 2014, fu l’insegnante Ernesta Ruggeri. Seguirono Pietro Mezzasalma, Antonio Cammarana, Salvatore Cultraro, Giovanni Salemi, Matilde Masaracchio, Luigi Denaro, Giovanni Re, Santo Canzonieri e Aldo D'Amato.
Spiega Maria Teresa Carrubba: “Abbiamo voluto assegnare il premio di quest’anno a Mario Gori, insegne uomo di cultura della terra siciliana per la fraterna amicizia con mio padre, nata durante la dirigenza
dell'ufficio postale di Niscemi, ma soprattutto perché essi condividevano le stesse ideologie, l'attenzione al mondo degli operai, del lavoro e dello sfruttamento, l'attaccamento alla propria terra, agli affetti domestici, agli anziani genitori. Il loro rapporto fu un intenso e cementato da una bella armonia. Mio padre volle che mia figlia si chiamasse Nives in onore della moglie del poeta, la professoressa Nives Pighini”.
Mario Gori, all’anagrafe Mario Antonino Di Pasquale, si spense a Catania nel 1970. Gabriele Carrubba, finché visse (morì nel 2012), testimoniò alle figlie la grandezza dell’uomo e il privilegio di averlo conosciuto.