Palazzolo, mamma Paola chiede giustizia per Vincenzo morto nel pozzo
A meno di un mese della tragedia di Palazzolo, costata la vita a Vincenzo, il bambino di 10 anni morto affogato in fondo a un pozzo, è la madre Paola Carnemolla che attraverso un post sui social chiede giustizia per il figlio. Lo fa come se a scrivere fosse il figlio, che non c’è più, che racconta quei minuti fatali dello scorso 27 giugno. Il post comincia così:
“Ciao a tutti, mi chiamo Vincenzo Lantieri sono nato a Siracusa l’11 settembre del 2014 tra l’amore di mamma Paola e papà Salvo. La mia mamma ed il mio papà il 22 giugno scorso, insieme al mio fratellino Gabriel ci hanno iscritto al campo estivo. Tre giorni dopo i miei genitori ci accompagnano nella sede dell’incontro”. Mamma Paola poi racconta cosa sarebbe accaduto nella fattoria di contrada Falabia. Il racconto prosegue come se fosse Vincenzo a parlare: “ Io con i compagni del campo estivo saliamo sul pulmino dove ci portano una specie di fattoria didattica, come dicono loro. La giornata trascorre tranquilla, aspettiamo soltanto che le nostre educatrici ci chiamano per rientrare a casa. Noi giochiamo vicino ad un pozzo dove ci sono le altalene, scivoli, etc. Io ero con i miei compagni lì dove c’è il pozzo e ci saltiamo su. All’improvviso si apre e finisco giù nel pozzo di 6 metri. I miei compagni chiamano subito le educatrici e dicono che io sono caduto nel pozzo. Una di loro si immerge, poi chiamano i soccorsi. Avvertono mio papà e gli dicono di venire perché mi sono fatto male. Arriva anche mia madre, in contemporanea. Mia mamma quando è arrivata mi ha chiamato, Vincenzo, Vincenzo ed io ho risposto subito, anche mio papà l’ha fatto. Poi i soccorritori hanno fatto tanti tentativi per tirare fuori me e l’educatrice. Dal pozzo fuoriusciva puzza mal sopportata seppur attrezzati di bombola d’ossigeno. Dopo un po’ tirano fuori l’educatrice sotto shock e sento mia madre gridare come una pazza, ‘salvate Vincenzino mio’. Il sindaco ha fatto intervenire i sommozzatori da Catania. In 15 minuti ero fuori, ma ero diventato un angioletto. Dicono che sono morto per annegamento, ma non è così, perché sapevo nuotare”.
Paola nel suo racconto chiede nella sostanza che la magistratura faccia giustizia per la morte di Vincenzo.