Mafia, ex pm di Palermo sentito per due ore in Procura a Caltanissetta
E' iniziato, nei locali della Procura di Caltanissetta, l'interrogatorio di Gioacchino Natoli, l'ex pm del pool antimafia di Falcone e Borsellino, indagato per favoreggiamento alla mafia e calunnia. Natoli, che ha ricevuto nei giorni scorsi un invito a comparire per essere interrogato questa mattina, è difeso dai suoi legali, gli avvocati Fabrizio Biondo ed Ettore Zanoni, quest'ultimo del foro di Milano. L'ex magistrato è entrato da un ingresso secondario. La vicenda riguarda un filone dell'inchiesta mafia-appalti, seguita a Palermo agli inizi degli anni '90, che potrebbe essere il vero movente della strage costata la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli. A Natoli la Procura nissena guidata da Salvatore De Luca contesta di aver insabbiato l'indagine avviata dai pm di Massa Carrara e confluita nel procedimento mafia-appalti per favorire mafiosi, imprenditori e politici. Natoli, secondo i pm nisseni, avrebbe agito in concorso con l'ex procuratore di Palermo Pietro Giammanco, nel frattempo deceduto e definito dai pm ''istigatore'', e con l'allora capitano della guardia di finanza Stefano Screpanti. L'ex magistrato avrebbe aiutato i mafiosi Antonino Buscemi e Francesco Bonura, l'imprenditore e politico Ernesto Di Fresco e gli imprenditori Raoul Gardini, Lorenzo Panzavolta e Giovanni Bini (gli ultimi tre al vertice del Gruppo Ferruzzi) ad eludere le indagini. L'inchiesta è coordinata dal Procuratore salvatore De Luca, dall'aggiunto Pasquale Pacifico e dai pm Davide Spina e Claudia Pasciuti. L'interrogatorio si è protratto per due ore, ma nulla è filtrato su quanto detto da Natoli alla Procura.