Il 'campo largo' in piazza a Latina contro lo sfruttamento del lavoro
Èiniziata in piazza della Libertà, nel centro di Latina, la manifestazione per Satnam Singh, il bracciante indiano di 31 anni morto dopo esser stato abbandonato davanti casa dal proprietario dell'azienda agricola nella quale poco prima aveva perso il braccio destro in un incidente sul lavoro, amputato da un macchinario avvolgiplastica e lasciato in una cassetta per gli ortaggi insieme al trentunenne davanti la sua abitazione, invece di allarmare i soccorsi.
Alla manifestazione, organizzata dalla Cgil di Roma e Lazio, la Flai Cgil di Roma e Lazio, la Camera del Lavoro di Frosinone e Latina e la Flai Cgil di Frosinone e Latina, oltre a diversi esponenti sindacali e politici locali e nazionali sono presenti anche numerosi lavoratori e braccianti stranieri, per lo più indiani, scesi in piazza contro il caporalato dopo quanto accaduto al loro connazionale.
Da Solferino, dove si trova per i 160 anni della Croce Rossa il presidente della Repubblica Mattrella tuona: Contro i valori di solidarietà e di civiltà "stridono - gravi ed estranei - episodi e comportamenti come quello registrato tre giorni addietro, quando un giovane lavoratore immigrato è morto, vedendosi rifiutare soccorso e assistenza, dopo l'ennesimo tragico incidente sul lavoro. Una forma di lavoro che si manifesta con caratteri disumani e che rientra in un fenomeno - che affiora non di rado - di sfruttamento del lavoro dei più deboli e indifesi, con modalità e condizioni illegali e crudeli" .Lo sfruttamento illegale del lavoro è un "fenomeno che, con rigore e fermezza, va ovunque contrastato, eliminato totalmente e sanzionato, evitando di fornire l'erronea e inaccettabile impressione che venga tollerato ignorandolo" ha detto il presidente Sergio Mattarella. "Contro questi fenomeni - ha aggiunto il presidente Mattarella nel suo intervento a Solferino - risaltano e rassicurano i valori e il messaggio che diffonde la Croce Rossa, Mostrando interpretazione concreta al rispetto della dignità di ogni persona, di solidarietà, di contributo dell'Italia alla crescita civile in ogni luogo e in ogni momento".
"Grazie al consiglio comunale che oggi è tutto qui vicino a me, maggioranza e opposizione. Avrei preferito un'occasione diversa, ma la difficoltà del momento ci impone di riunirci ora". Sono le parole del sindaco di Latina, Matilde Celentano dal palco in piazza della Libertà. "Se vogliamo che quella di Satnam non sia un'altra morte sulla lista degli incidenti sul lavoro dobbiamo avere il coraggio di ammettere che siamo tutti responsabili dell'odioso fenomeno del caporalato, tanto le istituzioni quanto i cittadini che preferiscono non vedere - ha aggiunto la prima cittadina -. La patente di terra di caporali non ci appartiene. Non vogliamo essere additati per quello che non siamo. Questa è una terra di migranti, di gente che è venuta a cercare una condizione migliore, come accade oggi con nordafricani e indiani. Quella contro il caporalato è una guerra di civiltà da combattere tutti insieme. Latina non si sottrarrà dall'impegno di questa battaglia".