Liberati 4 ostaggi israeliani a Gaza, c'è anche Noa Argamani
Forze speciali dell'Idf hanno recuperato 4 ostaggi israeliani vivi a Gaza: si tratta di Noa Argamani, Shlomi Ziv, Almog Meir Jan e Andrey Kozlov.
Lo ha riferito la tv Kan e la notizia è stata poi confermata dallo Shin Bet e dall'Idf.
Noa Argamani, 25 anni, era apparsa in un video del 7 ottobre mentre i terroristi di Hamas la portavano via in moto tra le sue urla: "Non uccidetemi". Quelle immagini divennero il simbolo dell'attacco della fazione islamica. Più recentemente si era vista in un altro video della propaganda di Hamas. Sua madre Liora, gravemente ammalata di cancro, aveva lanciato un disperato appello per poterla riabbracciare.
Almog Meir ha invece 21 anni, mentre Andrey Kozlov 27 e Shlomi Ziv 40. Sono stati presi tutti da Hamas al Nova Festival. Tornano in libertà dopo 8 mesi.
"Gli ostaggi - hanno detto in una nota congiunta Shin Bet e Idf - sono stati salvati dallo Shin Bet e dai combattenti dell'esercito da due luoghi diversi durante l'operazione nel cuore di Nuseirat. Le loro condizioni mediche sono normali e sono stati trasferiti al Centro medico Sheba-Tel Hashomer per ulteriori esami medici. Le forze di sicurezza continuano ad agire con tutti gli sforzi per salvare i rapiti".
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog hanno parlato con Noa Argamani. La ragazza è in buone condizioni ed è sottoposta a controlli in un ospedale del centro di Israele. "Sono molto emozionata, non parlo ebraico da così tanto tempo", ha esclamato Noa parlando con Netanyahu, dopo la sua liberazione da Gaza. "Neppure per un minuto - ha risposto il premier - abbiamo smesso di pensare a te e non ci siamo arresi. Non so se ci hai creduto ma noi non ci siamo arresi".
"L'eroica operazione dell'Idf che ha liberato e riportato a casa Noa Argamani, Shlomi Ziv, Andrey Kozlov e Almog Meir Jan è un trionfo miracoloso - ha fatto sapere il Forum delle famiglie degli ostaggi -. Ora, con la gioia che travolge Israele, il governo deve ricordare il suo impegno a riportare indietro tutti i 120 ostaggi ancora detenuti da Hamas: i vivi per la riabilitazione, gli uccisi per la sepoltura". "Continuiamo a chiedere alla comunità internazionale di esercitare la necessaria pressione su Hamas affinché accetti l'accordo proposto e rilasci gli altri 120 ostaggi tenuti prigionieri. Ogni giorno è un giorno di troppo".