Giorgia Meloni: "Piccola e media impresa sono il motore dell'economia italiana"
“Senza la piccola e media impresa l’Italia non sarebbe quella che è. Non sarebbe la terza economia d’Europa, la seconda manifattura del Continente e la nostra Nazione non vanterebbe primati in tantissimi campi. La piccola e media impresa è il motore dell’economia italiana, e il Governo ha il dovere di essere al suo fianco. Perché non è lo Stato a creare ricchezza, ma sono le aziende con i loro lavoratori a farlo, e il compito dello Stato è invece quello di creare un ambiente che sia il più possibile favorevole a chi fa impresa”. È quanto ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel videomessaggio inviato all’Assemblea nazionale di Confapi che si è tenuta il 30 maggio a Roma, e che esprime la sintesi di quanto questo governo abbia a cuore l’impresa italiana declinata in tutte le sue dimensioni. Questa visione del governo trova riscontro infatti in tutta una serie di provvedimenti adottati e finalizzati a creare per le imprese proprio quell’ambiente favorevole al quale la stessa presidente faceva riferimento. Innanzitutto la riforma del fisco per ridurre la pressione fiscale che grava sulle imprese, ad esempio il concordato preventivo biennale che consentirà a milioni di piccole imprese e lavoratori autonomi di accordarsi preventivamente con il fisco sulle imposte da pagare per due anni, senza essere soggetti ad accertamenti. Con Legge di Bilancio 2024 è stata inoltre prevista una super deduzione del costo del lavoro secondo il principio ‘più assumi meno paghi’ e più di recente, con il Decreto Coesione del 30 aprile, sono stati introdotti degli esoneri contributivi totali per i datori di lavoro che assumono giovani e donne, soprattutto nelle regioni del Sud e misure in sostegno dello sviluppo tecnologico delle imprese. Il governo Meloni punta a portare in Europa il modello italiano ‘più assumi meno paghi’, individuando risorse non spese nel bilancio UE da destinare alla detassazione di aziende che creano occupazione, al fine di favorire la creazione di nuovi posti di lavoro e sostenere l’imprenditorialità. Questo sostegno all’impresa passa anche attraverso l’impegno di attivarsi per una semplificazione delle procedure, limitando il peso amministrativo e burocratico derivante dalla normativa UE. FdI chiede inoltre che venga effettivamente applicato il principio “one in, one out” in base al quale ogni proposta legislativa che crea nuovi oneri dovrebbe sollevare i cittadini e le imprese, in particolare le PMI, dai costi amministrativi equivalenti a livello UE nello stesso settore di intervento.