Sabato di dolore e lacrime per 3 delle 5 vittime della strage di Casteldaccia
Un sabato di lacrime e dolore per le cinque vittime della strage di Casteldaccia. Oggi si sono celebrati i funerali di Epifanio Alsazia, ad Alcampo, di Ignazio Giordano, a Partinico, e di Giuseppe Miraglia, a San Cipirello. Lunedì sarà dato l'ultimo addio a Roberto Ranieri e Giuseppe La Barbera, rispettivamente ad Alcamo e Palermo.
Parenti e amici si sono stretti attorno alla famiglia di Epifanio Alsazia, il socio e contitolare della Quadrifoglio Group, morto nella strage di Casteldaccia. Il primo a scendere nell'impianto e il primo a trovare la morte.
Un grande lavoratore, uno che non lasciava mai gli operai nonostante i suoi 71 anni, hanno sottolineato parenti e amici dell'imprenditore.
A celebrare i funerali è stato don Enzo Santoro, parroco della chiesa del Sacro Cuore, nel quartiere in cui abita la famiglia Alsazia. La funzione si è svolta nella chiesa Madre gremita di fedeli. Presenti alle esequie i massimi vertici provinciali e regionali dell'Arma dei carabinieri; il figlio della vittima è in servizio alla compagnia di Partinico.
"Non si può morire di lavoro per portare un pezzo di pane a casa - ha detto il parroco nel corso dell'omelia - La parole del Signore in questi momenti difficili ci guiderà. Perché sia per noi vicinanza e speranza nuova. E per chi ha fede c'è sempre una vita nuova quando finisce quella terrena". Presenti alla cerimonia anche il sindaco di Alcamo Domenico Surdi e il sindaco di Castellammare del Golfo Giuseppe Fausto. Il sindaco Surdi ha proclamato oggi il lutto cittadino per Epifanio Alsazia e Roberto Raneri, i concittadini vittime dell'incidente sul lavoro di Casteldaccia. I funerali di Raneri si svolgeranno lunedì prossimo sempre ad Alcamo.
Funerali anche a Partinico per Ignazio Giordano, altra vittima della strage di Casteldaccia
"Lo sappiamo, la morte fa parte dell'esperienza di vita terrena, ma ciò non ci consola: il modo in cui Ignazio ha lasciato i suoi affetti più cari, il modo in cui ha perso la vita, è profondamente ingiusto.
Morire sul lavoro è un segno preoccupante che dice di una società fragile, nella quale non c'è lavoro per tutti e quando c'è, spesso non è dignitoso, è sottopagato, non è rispettoso della dignità umana; è un lavoro che dimentica la persona e ha come unico orizzonte i suoi obiettivi e il guadagno".
Così nella sua omelia l'arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi, ai funerali di Ignazio Giordano, uno delle cinque vittime della strage sul lavoro a Casteldaccia (Palermo).
Tantissimo dolore nella chiesa madre di Partinico. In prima fila la moglie di Giordano, insieme ai tre figli. La chiesa è piena e tanti fedeli sono rimasti fuori. Sono presenti anche i sindaci dei Comuni di Partinico (Piero Rao), Casteldaccia (Giovanni Di Giacinto), San Cipirello (Vito Cannella), Montelepre (Giuseppe Terranova) e Giardinello (Antonio De Luca).
Per l'arcivescovo "se ancora oggi si muore di lavoro con una frequenza impressionante, significa che qualcosa non va". "Le chiamano morti bianche, ma rappresentano la sconfitta di questa nostra società, la sconfitta di tutti noi - ha proseguito - Spesso ci vengono riproposti i numeri impressionanti delle morti bianche che aumenta di giorno in giorno: non sono numeri, sono uomini e donne e qualche volta minori traditi da quel lavoro nel quale riponevano speranza. Non distraiamoci da questa emergenza".
"Ciao Giuseppe, ciao". Un urlo ha squarciato il silenzio fuori dalla chiesa madre di San Cipirello (Palermo) dove sono stati celebrati i funerali di Giuseppe Miraglia, uno dei cinque operai morti a Casteldaccia impegnati nei lavori alla rete fognaria. In coincidenza con i funerali, il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. L'urlo è stato seguito da un lungo applauso mentre amici e parenti portavano fuori dalla chiesa il feretro. Le esequie sono state celebrate dall'arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi, insieme a don Giuseppe Billeci e don Antonio Caruso. "Il lavoro deve nobilitare l'uomo ma questo non lo deve umiliare e tutta la comunità cristiana ci dobbiamo tenere tutti per mano affinché queste cose non succedano più", ha detto l'arcivescovo. La funzione è stata seguita in silenzio e in modo composto dai cittadini di San Cipirello e San Giuseppe Jato (i due paesi sono limitrofi ndr) che in massa si sono stretti attorno ai familiari dell'operaio. Hanno preso parte anche il sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto, il sindaco di San Giuseppe Jato Giuseppe Siviglia e il sindaco di San Cipirello Vito Cannella. Tutti i negozianti hanno chiuso gli esercizi commerciali. Lunedì invece sarà lutto cittadino in tutti i comuni della Città metropolitana di Palermo. A firmare il decreto è stato il sindaco metropolitano Roberto Lagalla, che ha invitato le scuole superiori del Palermitano a promuovere momenti di riflessione e di approfondimento sul tema della sicurezza sul lavoro. La presidenza della Regione si farà carico dei costi dei funerali dei cinque lavoratori morti. Lunedì pomeriggio alle 16 saranno celebrati anche i funerali di Roberto Ranieri ad Alcamo nella chiesa Anime Sante. Le esequie della quinta vittima, Giuseppe La Barbera, si terranno sempre lunedì prossimo alle 10 nella chiesa del Carmine maggiore, in piazza del Carmine a Palermo.