Censurata 'Bella Ciao', protesta l'Anpi a Pantelleria: è incomprensibile
Niente Bella Ciao a Pantelleria. L'Associazione nazionale partigiani d'Italia dell'isola delle Egadi esprime "profonda preoccupazione e indignazione" per la decisione dell'amministrazione comunale di "censurare" l'inno alla Resistenza italiana, Bella Ciao, durante le celebrazioni del 25 aprile, Festa della Liberazione. "Senza alcuna spiegazione ufficiale - afferma l'Anpi - l'amministrazione comunale ha negato l'inserimento di Bella Ciao nella scaletta delle celebrazioni, optando per limitarsi all'esecuzione dell'inno nazionale. Tale decisione e' incomprensibile e rappresenta un grave affronto alla memoria storica condivisa e ai valori della Resistenza".
L'Anpi di Pantelleria afferma di avere sollevato la questione in due occasioni con l'amministrazione comunale, "cercando di mediare la situazione e garantire il rispetto delle tradizioni e dei simboli della Resistenza", tuttavia "l'amministrazione comunale si e' dimostrata ambigua e poco incline a risolvere la controversia in modo soddisfacente. Bella Ciao non e' solo una canzone, ma un simbolo di speranza, unita' e liberta' per l'Italia e per il mondo intero. Durante la Resistenza, e' diventata l'inno degli oppressi contro gli oppressori, incarnando i valori piu' profondi della democrazia e della lotta per la liberta'. La sua esclusione dalle celebrazioni del 25 aprile rappresenta un tentativo di cancellare una parte fondamentale della nostra storia nazionale e un'offesa alla memoria dei partigiani che hanno sacrificato le proprie vite per la liberta' del nostro Paese".