Mafia, arrestato esponente del clan di Tortorici
La Polizia di Stato e la Guardia di finanza di Messina hanno dato esecuzione a due misure cautelari, una personale e una reale, emesse dal gip su richiesta della Procura distrettuale antimafia. Le misure eseguite si inquadrano nell'ambito delle più recenti indagini condotte dalla Squadra mobile, dal nucleo di Polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle e dal Ros di Messina, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di capi e gregari della famiglia mafiosa tortoriciana (articolata nelle due clan dei 'Batanesi' e dei 'Bontempo Scavo'), attiva nella fascia tirrenica della provincia di Messina. Le indagini hanno fatto luce su svariate estorsioni ai danni di imprenditori, truffe aggravate all'Unione europea e all'Agea, ma anche sul controllo di attività economico imprenditoriali. Il destinatario del provvedimento restrittivo, Antonino Calabrese, era già stato arrestato il 6 febbraio scorso, in esecuzione di un'ordinanza di applicazione di misure cautelari e reali a carico di 37 indagati. Il Tribunale del riesame di Messina, tuttavia, il 21 febbraio scorso aveva accolto la sua istanza, disponendo la scarcerazione dell'uomo ultrasettantenne. Lo scorso 10 aprile il gip ha disposto nei suoi confronti gli arresti domiciliari, ritenendo che le motivazioni, già poste a sostegno dell'originario provvedimento cautelare, potessero fondare la giustificazione di una misura meno afflittiva. Inoltre, i finanzieri hanno eseguito il sequestro preventivo di 93 titoli 'tossici' di conduzione del valore complessivo di oltre 18.500 euro, reimpiegati da un'impresa che faceva capo a un indagato, già destinatario della sospensione dall'esercizio di attività imprenditoriali eseguita il 6 febbraio scorso.