La Coppa dell'Ascensione a Floridia, una gara ciclistica con più di 120 anni di storia
La Coppa Ascensione, gara ciclistica dilettantistica tra le più antiche d’Italia, che si disputa dal lontano 1911 a Floridia in occasione dell’Ascensione, viene finalmente tutelata attraverso la prestigiosa iscrizione al R.e.i.s., il Registro delle Eredità immateriali della Regione Siciliana. L’iscrizione è il frutto di un impegno e di un lavoro costanti che ha fatto propri i sentimenti, gli intendimenti e le aspettative della comunità floridiana, oltre che il desideratum della comunità agonistica che in questo antico evento sportivo ha profuso, e continua a profondere annualmente, risorse, energie, passione, esperienza e professionalità sportiva ed organizzativa. Ho scritto di mio pugno la relazione storica e antropologica che è stata inviata a Palermo, tramite la Soprintendenza di Siracusa, insieme a una cospicua e varia documentazione (articoli di giornale, diari di cronaca sportiva, fotografie, documenti d’archivio), per avviare l’iter procedurale di iscrizione, seguito e accompagnato, sino al suo felice esito, dall’ente locale e dai rappresentanti politici del nostro territorio all’ARS e dai loro valenti collaboratori, unitamente alle associazioni che si sono prodigate, in tutti questi anni, a mantenere vivo il tradizionale evento ciclistico entrato nel cure dei floridiani, rappresentativo di un esaltante momento di storia comune e vivido spaccato di identità. Il mio è stato un lungo lavoro di tessitura, reso possibile da indagini precedenti condotte da ricercatori quali Enzo La Rocca, Enzo Greco, Carmelo Bazzano ed Egidio Ortisi, sotto l’occhio vigile di un grande esperto del ciclismo e appassionato cultore, il prof. Angelo Pistritto, al quale vanno i miei sentimenti di riconoscenza per avermi coinvolto in questo importante progetto di promozione del nostro territorio. Ho voluto idealmente dedicare le mie ricerche sulla Coppa Ascensione a mio zio Nanai, al secolo Nino De Luca, fratello di mio nonno materno, ciclista di vaglia che di quella gara fu protagonista di epiche vicende degne di essere raccontate da miglior penna. Fu lui a regalarmi la prima bicicletta, una piccola Bianchi, nei lontani anni Settanta. Invitato dalle associazioni che hanno dato impulso all’iniziativa, recepita dall'ente locale, ho aderito volontariamente e liberamente dando il mio contributo, grato a tutti coloro che mi hanno consentito di poter raccontare una bella pagina di sport e di agonismo locale strappandola alla volubilità dei ricordi per consegnarla alla memoria collettiva delle generazioni future attraverso la tutela conseguente all'iscrizione al REIS.
Salvo Sequenzia