Ragusa, la giunta Cassì si aumenta lo stipendio: al sindaco 9mila e 300 euro al mese
“Per la seconda volta dall’inizio del secondo mandato, la giunta Cassì ha provveduto ad aumentare gli stipendi degli amministratori e cioè del sindaco, del vice, degli assessori, del presidente e del vice presidente del Consiglio comunale. La città deve sapere!”. Lo denunciano il gruppo consiliare e la segreteria cittadina del Partito Democratico di Ragusa.
“Cassì, già in occasione del primo aumento - spiegano - aveva tentato di far passare il messaggio che si trattasse di un adeguamento secondo legge, lasciando intendere che fosse obbligatorio e ciò non è vero. Si trattava di una possibilità, non una imposizione. Opportunità che Cassi e la sua giunta, naturalmente, non si sono lasciati sfuggire, tentando anche di fare le vittime: in un post su Facebook di qualche giorno fa, il primo cittadino ha annunciato in qualche modo che ci sarebbe stato anche il secondo aumento, giustificandosi con la disparità rispetto agli altri comuni capoluogo di provincia di Sicilia e sostenendo che se nelle altre città le amministrazioni avevano provveduto all’aumento, allora Ragusa rimaneva l’ultimo comune a non farlo. Insomma, quasi dovremmo ringraziarlo per non averlo fatto prima”.
“A ringraziare, intanto - aggiungono - sono le tasche degli amministratori: lo stipendio del sindaco passa da 6.750 euro circa ai 9mila e 300 euro; 7mila euro circa per il vice; per gli assessori e il presidente del Consiglio lo stipendio sarà di oltre 5mila e 500 euro, fatta eccezione per chi continua a svolgere il lavoro precedente all’elezione perché prederà solo il 50% di quella cifra. Anche lo stipendio del vice presidente del Consiglio comunale è stato ritoccato al rialzo, e se non mantenesse il suo lavoro da dipendente privato potrebbe prendere quasi 3mila e 350euro. L’intera giunta comunale, il sindaco e la Presidenza del Consiglio, dunque, arriveranno a costare alla collettività oltre 800mila euro l’anno. Un’enormità”.
“Riteniamo che tutto ciò sia un insulto alla povertà, al disagio sociale, un’azione che allontana sempre più l’amministrazione dagli ultimi, dai più bisognosi, un’offesa nei confronti di chi lavora otto ore al giorno per 1400 euro al mese