Trattenimento dei migranti a Pozzallo, Corte di giustizia europea: nessuna procedura d'urgenza
La prima sezione della Corte di giustizia europea, sentito l'avvocato generale, ha deciso il 26 febbraio scorso di non accogliere la "domanda pregiudiziale d'urgenza" avanzata dalla Corte di Cassazione. Si procedera' quindi con procedura ordinaria. Il tema riguarda alcuni aspetti dell'applicazione del decreto Cutro in merito al trattenimento dei migranti. La Cassazione, sezioni civili riunite era stata chiamata a esaminare i ricorsi dell'Avvocatura dello Stato per conto del ministero dell'Interno contro le ordinanze con cui il Tribunale di Catania non convalido', lo scorso autunno, i trattenimenti di alcuni migranti tunisini nel Centro di Pozzallo, disposti dal questore di Ragusa. Decise di sospendere i giudizi sui procedimenti in atto e di rivolgersi appunto alla Corte di giustizia europea chiedendo un pronunciamento in via d'urgenza.
In particolare la Cassazione chiedeva "se la direttiva "2013/33/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, recante norme relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale", ostino "a una normativa di diritto interno che contempli quale misura alternativa al trattenimento del richiedente (il quale non abbia consegnato il passaporto o altro documento equipollente), la prestazione di una garanzia finanziaria il cui ammontare e' stabilito in misura fissa anziche' in misura variabile, senza consentire alcun adattamento dell'importo alla situazione individuale del richiedente, ne' la possibilita' di costituire la garanzia stessa mediante l'intervento di terzi, sia pure nell'ambito di forme di solidarieta' familiare, cosi' imponendo modalita' suscettibili di ostacolare la fruizione della misura alternativa da parte di chi non disponga di risorse adeguate, nonche' precludendo la adozione di una decisione motivata che esamini e valuti caso per caso la ragionevolezza e la proporzionalita' di una siffatta misura in relazione alla situazione del richiedente medesimo". Perche' i tempi della notifica sono stati cosi' lunghi rispetto alla decisione che risale al 26 febbraio scorso? Perche' gli atti sono stati inviati con raccomandata. I tempi quindi si allungano. "Per la Corte di Giustizia non si tratta quindi di una questione da affrontare con procedura di urgenza - dice all'Agi l'avvocata Rosa Emanuela Lo Faro, che difende i migranti nei due casi portati all'attenzione della Corte di giustizia europea -, ma da affrontare con procedura ordinaria. Due visioni della fattispecie che differisce tra i due massimi organismi, uno nazionale e l'altro europeo". La 'non convalida' dei trattenimenti, potrebbe avere portato con se' anche la conseguenza di non attivare procedure di urgenza dal momento che i migranti non sono detenuti o 'ristretti' altre strutture dove sia limitata la loro liberta'.