A seguito di quanto accaduto a Pachino nella tarda mattinata di ieri, venivano avviate scrupolose indagini di polizia giudiziaria condotte dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura e dei Commissariati di Pachino e di Noto.
Tale attività investigativa ha consentito di ricostruire le dinamiche della sparatoria.
Giovanni Sipione, 50 anni, detto ' Fasidduni', già conosciuto alle forze di polizia perché accusato in passato di reati contro la persona, in materia di armi e contro il patrimonio, dopo aver avuto un diverbio con un altro uomo di 43 anni, esplodeva tre colpi con un fucile a canne mozze con matricola abrasa all’indirizzo del chiosco di ortofrutta di quest’ultimo, sito nei pressi di via Pascoli.
La vittima riusciva a fuggire dal chiosco e chiamava la Polizia.
Un equipaggio del Commissariato di Pachino, intervenuto prontamente sul posto, intercettava Sipione ancora armato del fucile intimandogli di gettare l’arma.
Uno di due agenti esplodeva un colpo con la pistola d’ordinanza ferendolo al polpaccio e nel corso della colluttazione finalizzata a disarmare il soggetto del fucile.
All’esito della colluttazione i due agenti hanno riportato una prognosi, rispettivamente, di 10 e 15 giorni.
L’uomo è stato immediatamente soccorso, per la ferita non grave, riportando una prognosi di dieci giorni.
Giovanni Sipione è stato arrestato per i reati di tentato omicidio, resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e porto illegale di arma da fuoco alterata e clandestina.
L’arrestato è stato condotto a Cavadonna.