Nethanyahu nella Striscia: 'Non ci fermeremo'. Hamas e Jihad, no al cessate il fuoco
Il premier Benjamin Netanyahu ha visitato di nuovo l'esercito nella striscia. "Ho da dirvi due cose: la prima - ha sottolineato con i soldati secondo il suo ufficio - è che dobbiamo fare di tutto per proteggere la vostra sicurezza e le vostre vite". "La seconda - ha aggiunto - è che non ci fermiamo. Chiunque parli di questo, non è così. Andrà avanti fino alla fine. Finché non li finiamo. Niente di meno".
Netanyahu è stato contestato durante un discorso al parlamento dalle famiglie degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra contro Hamas, 80 giorni fa. "Ora, ora", hanno scandito i parenti degli ostaggi in diversi momenti del discorso, mentre il primo ministro dichiarava che le forze israeliane avevano bisogno di "più tempo" per garantire il loro rilascio continuando le operazioni nel territorio palestinese.
Hamas e la Jihad Islamica hanno respinto la proposta egiziana di sostituire il loro governo a Gaza in cambio di un cessate il fuoco permanente. Lo scrive Haaretz sulla base di informazioni giunte oggi dall'Egitto. Il piano egiziano, sostenuto dal Qatar, prevede un nuovo scambio di prigionieri, seguito da un cessate il fuoco permanente e dalla futura costituzione a Gaza di un governo di tecnocrati. Dalla Striscia anche il sito di informazione 'Gaza Report' scrive di aver appreso che Hamas e la Jihad islamica ''hanno respinto ufficialmente'' il piano egiziano.
Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha annunciato che almeno 70 persone sono state uccise in un attacco israeliano che ha colpito il campo profughi di al-Maghazi, nel centro della Striscia. Il ministero ha affermato che l'attacco israeliano ha distrutto almeno tre case nel campo. Il portavoce del ministero, Ashraf al-Qudra, ha spiegato che il raid ha distrutto un "isolato residenziale" e che il "bilancio probabilmente aumenterà" dato il gran numero di famiglie che risiedono lì. In un altro episodio, il ministero ha detto che 10 membri di una famiglia sono stati uccisi in un raid nel campo di Jabalia.
Si scava anche a mani nude tra le macerie nel campo profughi di Maghazi, che secondo Hamas è stato colpito ieri da un raid israeliano che ha causato almeno 70 morti. "Ci sono ancora feriti e cadaveri sotto le macerie", ha detto un portavoce dell'ospedale Al-Aqsa ad al Jazeera. Le immagini mostrano interi edifici sventrati e decine di cadaveri recuperati chiusi nei sacchi di plastica.
Reparti di terra dell'esercito israeliano sono entrati ''all'alba di oggi nei campi profughi nel settore centrale'' della Striscia di Gaza. Lo ha affermato alla Knesset un membro del gabinetto di guerra israeliano, il leader del partito ortodosso 'Shas' Arie Deri. ''Nel nord della Striscia più o meno abbiamo conseguito una affermazione militare. Nel sud si trovano molte forze dell'esercito. Adesso possiamo dire dunque che Zahal (acronimo delle forze armate, ndr) si trova in tutta la Striscia''.
Un generale delle Guardie rivoluzionarie, l'esercito ideologico iraniano, è stato ucciso in Siria in un attacco vicino a Damasco attribuito a Israele, ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna. Il generale Razi Moussavi, uno dei consiglieri più esperti dei Guardiani in Siria, è stato ucciso" in un "attacco del regime sionista poche ore fa" nel quartiere di Sayyida Zeinab, a sud di Damasco, ha riferito l'Irna.
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha dichiarato che Israele "pagherà certamente" per l'uccisione in Siria di un alto generale delle Guardie rivoluzionarie. "Senza dubbio, questa azione è un altro segno della frustrazione, dell'impotenza e dell'incapacità del regime sionista nella regione", ha detto Raisi in una dichiarazione e ha aggiunto che Israele "pagherà certamente per questo crimine".