Festa di Santa Lucia a Siracusa, il vescovo: flagellata dalle guerre
La festa di Santa Lucia "è segnata dal dolore per i fatti che sconvolgono la serena convivenza a causa del flagello della guerra, della barbarie della violenza e della piaga del femminicidio di cui ogni giorno facciamo esperienza e che riempiono le pagine dei giornali dei nostri giorni". Lo ha detto l'arcivescovo mons. Francesco Lomanto nel suo discorso dal balcone in occasione della festa di Santa Lucia. "È doloroso e umiliante assistere ancora oggi a tanta viltà e prepotenza di chi offende o addirittura uccide l'altro. Chi usa violenza verso una donna, o verso una persona in difesa o verso gli altri, commette violenza contro Dio, contro Santa Lucia e contro ogni persona. In ogni donna umiliata e aggredita viene offesa la dignità di ciascuno di noi. Chi mortifica una donna, non offende solo quella donna, ma oltraggia anche ogni madre, ogni sorella, ogni figlia e figlio di Dio. Nell'altro non c'èsolo mio fratello e mia sorella, ma c'è Dio stesso. Mentre festeggiamo Santa Lucia, diciamo basta a ogni forma di violenzae di sopraffazione. Anche Santa Lucia ha sperimentato tempi di persecuzione e di violenza per la sua fede in Dio, vivendo sulla sua pelle le conseguenze del peccato e della insensatezza umana, senza mai perdere, tuttavia, la speranza in Dio". Infine anche un riferimento alla pace come valore "da custodire ogni giorno. La pace di Dio deve diventare lo stile della nostra vita e delle nostre scelte, seminando il bene e rigettando ogni forma di male e di violenza. La pace, dono di Dio, si costruisce ogni giorno, rispettando tutti e ciascuno, tutelando deboli e indifesi, seminando bontà e bellezza. La pace di Dio deve diventare pace sociale e pace familiare".