Scicli, si presenta il libro "Chiafura, un quartiere rupestre in Sicilia"
Sabato prossimo, 16 dicembre, alle 18, nelle sale di Palazzo Spadaro a Scicli, sarà presentato il libro Chiafura, un quartiere rupestre in Sicilia tra Medioevo ed Età contemporanea. Storie, testimonianze, rilievi e progetti. E’ un’opera -Giuseppe Maimone Editore- curata dal professore Paolo Militello, in edizione in italiano e in inglese, finanziato dall’Università degli Studi di Catania (Progetto internazionale “TEMA+ European Territories”) con il contributo della Fondazione Confeserfidi di Scicli e la collaborazione de Il Giornale di Scicli. L’opera intende aggiungere un nuovo tassello alla conoscenza e al progetto di valorizzazione del sito rupestre di Chiafùra a Scicli.
“Chiafùra - spiega il professore Militello - è il toponimo di un quartiere con un centinaio di abitazioni in grotta ai margini della città di Scicli, nella Sicilia sud-orientale. Prima necropoli, poi dal Medioevo «città rupestre», il sito è stato abitato fino alla seconda metà del Novecento, quando gli ultimi «aggrottati» vennero trasferiti in nuove case popolari. Al successo di quest’ultima iniziativa contribuirono anche le denunce di alcuni artisti e intellettuali (tra cui Renato Guttuso, Carlo Levi e Pier Paolo Pasolini) che nel 1959, dopo una visita ai «cavernicoli», diedero al «caso Chiafura» un’eco nazionale. Da qualche decennio Chiafura è stata definitivamente abbandonata ed oggi è una ghost town. Già dalla fine degli anni ’70, però, ci sono stati numerosi appelli e interventi per il recupero di questo patrimonio storico-antropologico e architettonico. Al 2003 data, invece, il finanziamento di un progetto (in parte avviato) per la realizzazione di un parco-museo”.