Acate, addio a Ottavio Baglio: geniale maestro di musica e "papà" della banda cittadina
Istrionico, vulcanico, geniale e soprattutto cultore della socialità di piazza. E non solo. Era questo Ottavio Baglio, il maestro per eccellenza di Acate, sia pure di banda, deceduto all’età di 75 anni e che giovedì riceverà l’estremo saluto di tutto il paese, accompagnato dai musicanti che in un quarantennio ha formato con passione.
Se n’è andato a pochi giorni dall’inizio delle novene natalizie, forse la “prestazione” a cui era più legato, dopo avere animato, prima con il gruppo “Risveglio musicale” e poi con la “Banda Città di Acate” centinaia di manifestazioni: feste paesane, ricorrenze civili e religiose, i rari funerali “contornati” dalle marce funebri.
Era fiero di aver costituito un gruppo di suonatori preparato e all’altezza delle tradizioni musicali di Acate, che si pregiò di possedere fino agli anni Cinquanta una banda comunale apprezzata in tutta la Sicilia.
Con enormi sacrifici riuscì a dotarla di recente delle nuove divise e quando qualche amico buontempone gli faceva notare che il colore scelto (il nero) era stato un errore, sulle prime reagiva di brutto, ma subito dopo comprendeva che si trattava della solita “affettuosa provocazione”.
E non si adontava nemmeno quando qualche amico che lo voleva particolarmente bene gli si rivolgeva in confidenza con qualche epiteto non punto bello, che nel tempo ha marchiato il suo carattere semplice e cordiale e di una spontaneità singolare.
A volte nei suoi atteggiamenti poteva fare capolino anche qualche transitoria irruenza per via delle naturali incomprensioni, che spesso con i parroci e i sindaci potevano sorgere, ma erano solo delle “meteore” e “tutti i salmi finivano in gloria”. Regolarmente.
Con la scomparsa di Ottavio Baglio scompare davvero un pezzo della storia recente della cittadina (non si contano i post che lo ricordano con nostalgia), di quel paese che ascoltando le sue performance al clarino o al sassofono, e i suoi bravi ragazzi, riusciva a stemperare quei momenti tristi, a volte anche drammatici, che una comunità vive.
Il maestro, che era rimasto vedovo della moglie Pina Zuccalà, insegnante elementare deceduta prematuramente, lascia i due figli, Ermelinda e Giovanni, e cinque nipotini.
Una delle sue ultime apparizioni all’applaudito concerto, presentato dal giornalista Salvatore Cultraro, che si tenne la scorsa estate nella piazzetta di Marina di Acate. Ottavio Baglio, in quell’occasione, esaltò le sue doti di direttore d’orchestra dirigendo la banda nell’esecuzione di noti brani della tradizione italiana. Non poteva immaginare che sarebbe stata la “musica solenne” dell’addio.