Udienza 'Mare Jonio' a Ragusa, Casarini: "La Chiesa non c'entra"
Sono arrivati puntuali alle 11 presso il Tribunale di Ragusa, per l'udienza preliminare che esaminera' la richiesta di rinvio a giudizio, gli avvocati Gaetano Fabio Lanfranca e Serena Romano, che rappresentano tutti gli indagati del cosiddetto "caso Mare Jonio": Pietro Marrone, Alessandro Metz (in qualita' di armatore Idra Social Shipping), Giuseppe Caccia, Luca Casarini, Agnese Colpani, Fabrizio Gatti. Contestati i reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina aggravato per trarne profitto e irregolarita' in merito al Codice della navigazione. Indagato anche Geogios Apostolopoulos la cui posizione pero' per difficolta' nella notifica degli atti e' rimasta stralciata. In Tribunale anche Luca Casarini. "Non c'e' alcun elemento che riguardi i finanziamenti della Chiesa - dice Casarini prima dell'inizio dell'udienza chiamata pochi minuti fa - cio' che sta avvenendo in questo giorni e' illegale e tende a orientare un processo. Ribadisco che non e' negli atti del procedimento. A Ragusa siamo indagati per favoreggiamento della immigrazione clandestina per il soccorso di 27 persone dell'11 settembre del 2020". In quel frangente, la Mare Jonio trasferi' a bordo 27 migranti che la nave mercantile Maersk Etienne (il 5 agosto) mise in salvo senza poi avere alcuna autorizzazione allo sbarco. I migranti, restarono a bordo del mercantile in rada al largo di Malta per 38 giorni. Si dibatte sulle modalita' con cui avvenne quel soccorso: la Procura di Ragusa ipotizza si tratto' di un accordo commerciale tra le due compagnie armatrici, la Maersk e la Idra Shipping, Di diverso avviso la versione delle difese che contesta la ricostruzione della pubblica accusa.