Catania, detenuto tenta di strangolare un agente in piazza Lanza
Un detenuto ha tentato di strangolare un agente di polizia penitenziaria nel carcere di Piazza Lanza a Catania. Il fatto, spiega il consigliere nazionale per la Sicilia del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) Francesco Pennisi, ieri intorno alle 11 presso il Reparto "Amenano": "Mentre il poliziotto preposto alla Sezione si accingeva a far rientrare un detenuto nella sua cella, veniva afferrato al collo con violenza da altro ristretto che, con forza, ha tentato di strangolarlo. Dopo una colluttazione, l'agente riusciva a divincolarsi e a dare l'allarme, riuscendo nel contempo a richiudere la cella", ha raccontato Pennisi. "Prontamente - ha aggiunto - interveniva l'ispettore di sorveglianza generale unitamente ad altro personale disponibile al fine di ripristinare l'ordine e la disciplina. A seguito di quanto accaduto, l'agente ha dovuto far ricorso alle cure dei sanitari presso l'ospedale cittadino, da dove e' stato successivamente dimesso. Il detenuto aggressore, di origine messinese, pare si sia scagliato contro l'agente per motivi relativi ad un presunto eccessivo ritardo dell'agente a rispondere ad una sua chiamata". Pennisi evidenzia che "i futili motivi del gesto fanno chiaramente emergere, ancora una volta, le gravi problematiche di ordine e disciplina dell'istituto penitenziario catanese che, tra l'altro, da circa due mesi e' privo del Comandante titolare, trasferito in altra sede. Il Sappe, dopo le innumerevoli denunce di eventi critici accaduti a danno del personale di Polizia Penitenziaria, non riesce davvero a comprendere la totale immobilita' e il disinteresse dell'amministrazione centrale e periferica, ma soprattutto degli organi istituzionali preposti per quanto quotidianamente sta avvenendo all'interno dei penitenziari italiani. Chiediamo l'immediata applicazione dell'articolo 14 bis dell'ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al piu' presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato".