'Non testimoniare', miacce a pentito di 'ndrangheta nel Reggino
Il collaboratore di giustizia Leonardo Bruzzese ha denunciato al Tribunale di Palmi di essere stato avvicinato da due persone nel luogo di residenza segreto dove vive con la famiglia. I due gli hanno intimato di non testimoniare piu' in tribunale e di ritrattare quanto finora verbalizzato. Bruzzese non si era presentato in aula lo scorso 20 settembre per deporre nel processo 'Faust', in cui sono imputati elementi di primo piano della 'ndrangheta di Rosarno appartenenti alla cosca Pisano, detti 'i diavuli'. Oggi, invece, il collaboratore di giustizia e' riapparso in tribunale a Palmi e ha confermato le accuse a carico degli imputati (armi, droga, usura e stupefacenti) durante l'interrogatorio con la sostituta procuratrice della Dda, Sabrina Fornaro. Bruzzese ha anche dichiarato di essere uscito dal programma previsto dal sistema centrale di protezione per i collaboratori di giustizia e di vivere senza alcuna tutela in una localita' segreta assieme ai suoi familiari. Al termine dell'udienza, l'avvocato Michele Gigliotti, che assiste Bruzzese, ha chiesto di sapere quali determinazioni assumera' la Procura di Reggio Calabria. Il verbale con le dichiarazioni del pentito sara' acquisito dalla Dda che aprira' un'indagine sull'accaduto.