Lampedusa, rivolta contro la tendopoli: domani arrivano Meloni e Von der Leyen
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sarà a Lampedusa domani su invito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Domenica sera von der Leyen è attesa a New York dove resterà fini alla metà della prossima settimana per l'Assemblea Generale dell'Onu.
Il camion, con autogru, pedane di bottigliette d'acqua e cornetti, è stato fatto passare pochi minuti dopo la telefonata con il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari: i lampedusani hanno sgomberato il blocco stradale creato fra le vie Vittorio Emanuele e Ariosto. "Il gesto di fare passare il camion è stato un piccolo segnale di distensione - ha detto Giacomo Sferlazzo del movimento Mediterraneo Pelagie -. Siamo qui per bloccare le tende e se dal caso andiamo a Ponente perché il nostro obiettivo è bloccare la tendopoli. Questo blocco è stato un primo segnale per far capire che siamo disposti anche a gettarci sotto i camion per bloccare la tendopoli. Non abbiamo paura del questore, della Meloni, della Von der Leyen, vengano in piazza a parlare con noi. Resteremo qui finché l'isola non verrà svuotata e bypassata affinché possa respirare e la popolazione possa essere tranquilla e non più martoriata". Sempre al microfono è stato lanciato, tanto da Sferlazzo quanto dal vice sindaco Attilio Lucia, un appello: "Tutta la popolazione deve prendere coscienza della gravità della situazione perché qualcuno ancora pensa che la situazione possa essere gestita. Noi siamo per la pace, siamo per la pace". La gente nella piazza, dove sorge l'obelisco, ha applaudito. A tutti i commercianti è stato chiesto di abbassare le saracinesche e scendere in piazza, così come sono state invitate le famiglie con i bambini piccoli e gli anziani. Il sit-in, sotto il Comune, va avanti e gli isolani si sono dati appuntamento, per le 17,30, al porto per una nuova manifestazione.
I manifestanti si stanno muovendo verso Capo Ponente per bloccare la realizzazione della tendopoli: "Andiamo in massa - urla al microfono Giacomo Sferlazzo del movimento Mediterraneo Pelagie, che per giorni ha tenuto un sit-in davanti al municipio - . Spostiamoci tutti perchè non deve essere creata nessuna tendopoli, altrimenti tutti abbandoneremo l'isola".
Si sta decidendo come organizzarsi perché il blocco stradale in via Vittorio Emanuele, nei pressi del Municipio, dovrà essere mantenuto, secondo gli organizzatori della protesta. "La situazione è gravissima, si vogliono prendere l'isola. Chiamate i parenti, gli amici, la situazione è gravissima. Salviamo casa nostra, salviamola", urla Sferlazzo.
Il questore ai lampedusani: 'Le tende sono per la polizia, l'hotspot sarà realizzato a Porto Empedocle'
"Non si tratta della creazione di un nuovo hotspot, che invece è in fase di realizzazione a Porto Empedocle. Lampedusa è stata esclusa totalmente dal prefetto Valerio Valenti e dal prefetto di Agrigento Filippo Romano per la nascita di nuove strutture d'accoglienza". Così il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, che in viva voce ha telefonato a uno dei manifestanti, Giacomo Sferlazzo, per spiegare cosa sta accadendo. "Queste tende che verranno portate sull'isola sono per noi. Non abbiamo dove far dormire il personale, abbiamo bisogno quando c'è un fatto di questo genere di molto più personale", ha spiegato il questore. Ricifari ha garantito il suo arrivo sull'isola per domattina e un incontro con gli isolani nella piazza della chiesa di San Gerlando. "Non vogliamo gravare su Lampedusa che è già sovraccaricata. Una situazione che pesa anche su di noi - ha sottolineato il questore - . E' meglio avere questa gente a Porto Empedocle per sgravare l'isola, riducendo gli sbarchi. Ieri, così come nei giorni scorsi, le navi militari hanno fatto da schermo e hanno raccolto ogni giorno 800-1000 persone che non sono arrivate sull'isola, portandole direttamente o a Pozzallo o a Messina o a Reggio Calabria. Al momento abbiamo 1.600 persone a Porto Empedocle". Ad ascoltare le parole del questore centinaia di isolani che, tramite Sferlazzo, hanno invitato il questore a recarsi a Lampedusa.
CADAVERE DI UN NEONATO SBARCATO AL MOLO FAVALORO
Il cadavere di un neonato è stato sbarcato al molo Favarolo di Lampedusa da una motovedetta della Capitaneria che ha salvato un gruppo migranti nelle acque antistanti l'isola.
Subito dopo l'attracco è stata scesa la salma del bimbo che è stata sistemata in una bara bianca e portata al cimitero di contrada Imbriacola. Una persona, verosimilmente la mamma del neonato, è stata invece portata, in ambulanza, al Poliambulatorio.
E' nato sul barchino, durante la traversata, ed è morto poco dopo il piccolo la cui salma è stata appena sbarcata al molo Favarolo di Lampedusa. Sulla "carretta", soccorsa da una motovedetta della Capitaneria di Porto, viaggiavano una quarantina di migranti tra cui la mamma del piccolo che durante la traversata ha iniziato ad avere le contrazioni e che ha partorito, aiutata da alcuni compagni di viaggio. Il neonato sarebbe morto subito dopo il parto senza potere essere soccorso, ma sulla tragedia sono ancora in corso accertamenti.
Sono 121 i migranti sbarcati, a partire dalla mezzanotte, a Lampedusa. Tre i natanti, partiti da Sfax e da Zwara, che sono stati agganciati da una motovedetta della Guardia di finanza. I gruppi, fra cui un totale di 14 donne, hanno riferito di essere originari di Egitto, Siria, Sudan, Guinea, Camerun e Costa d'Avorio. Ieri sull'isola c'erano stati complessivamente 15 sbarchi con complessive 527 persone. All'hotspot di contrada Imbriacola ci sono, al momento, 2.796 ospiti. Su disposizione della Prefettura di Agrigento, nelle prossime ore la polizia inizierà a scortare 400 degli ospiti al porto, verranno imbarcati sul traghetto di linea Galaxy per Porto Empedocle. Sono in corso di pianificazione poi, per il pomeriggio e la serata, altre partenze.