Casino Sud Italia, perché sono assenti
Tra le varie forme di intrattenimento esistenti al mondo vi rientra a pieno titolo quella legata al gioco. Le strutture che solitamente ospitano questa tipologia di hobby che in molti casi si trasforma in passione e lavoro sono i casinò. Molte di queste attività sono presenti all’estero, in territori lussuosi e ricchi che hanno nei casinò delle autentiche attrazioni pubbliche. Centri nevralgici di giochi come blackjack, roulette, slot machine e cosi via, ben conosciute sia in Europa che Oltreoceano. Un settore che coinvolge milioni di persone con un indotto notevole, dal punto di vista editoriale visto che si sprecano siti in cui è presenta una guida alle slot machine online con soldi veri e dal punto di vista fattuale, cioè tutte le aziende che producono roulette, carte da gioco e così via.
Andiamo a scoprire però il perché di un’assenza evidente di queste strutture nel sud Italia. Esploriamo quali possono essere per tanto le motivazioni nascoste dietro una carenza così marcata di casinò nell’area geografica meridionale dello stivale. Da quelle di natura normativa ad altre impensabili ma altrettanto incisive per la tematica in oggetto.
Politica di liberalizzazione e normativa in vigore
Una delle principali motivazioni che ostacolano la nascita nel territorio meridionale italiano dei casinò è sicuramente di carattere normativo. Le attuali leggi in merito al gioco limitano la presenza di quest’ultimo in Italia in generale, e maggiormente poi in alcune regioni del Sud. Basti pensare alla Sicilia, o ancora la Calabria dove i sindaci locali hanno preso una posizione dura nei confronti di un possibile inserimento di sale da gioco già all’interno delle strutture alberghiere. Figurarsi dunque una eventuale costruzione di casinò, quindi di attività dedicate, quale ostracismo possa trovare nelle figure istituzionali regionali. Diversamente dunque da quanto accade all’estero, come ad esempio a Malta, in Francia, Slovenia e così via., in Italia, e nella fattispecie al Sud, non vi è una stessa politica di liberalizzazione che permetta la facile edificazione di casinò.
Lo Stato ostacola l’edificazione di casinò
Restando sempre sul piano istituzionale, non solo le normative vigenti ma anche la figura stessa dello Stato italiano, ostacolano la nascita di casinò nel meridione. Senza dimenticare ordinanze restrittive di sindaci meridionali. Infatti le poche attività di questa categoria si trovano tutte al Nord, divise tra le varie Venezia, Sanremo, Saint-Vincent e non solo. L’apparato statale per tanto vuole impedire con forza ed estrema decisione il possibile sviluppo sul territorio di altri casinò. Elemento questo che comporta un deficit economico se i pensa soprattutto al turismo, spesso attratto ed affascinato anche da forme di intrattenimento simili. Un malus che va ad inficiare finanziariamente parlando sugli introiti del nostro Paese.
Il gioco online come alternativa
A recitare una parte importante nell’assenza di casinò a Sud dello stivale vi è poi il gioco online. Un’alternativa che ha frenato e non poco la crescita dei casinò fisici, dove il virtuale ha preso sempre più piede e vantaggio nei confronti della controparte reale. Un’opzione, quella delle piattaforme telematiche che hanno calamitato gli utenti distogliendone lo sguardo dal fascino storico dei casinò. La comodità e facilità di accesso al gioco veicolato da web ha fatto la differenza. Quindi anche questo fattore ha avuto il suo peso nella mancanza di strutture da gioco al Sud, ma è un discorso che potrebbe essere tranquillamente esteso ed allargato anche ad altre aree geografiche.
Le bellezze culturali vs casinò
Altra causa della carenza di casinò nel Sud Italia è la presenza sul territorio meridionale di numerose bellezze culturali, architettoniche ed artistiche oltre che naturali. Detta così può sembrare assurdo, ma in realtà ha più senso di quanti si possa pensare. Il fatto che il turismo locale sia da toccata e fuga giustifica la volontà da pate degli avventori (di matrice esterofila) di dedicare il proprio tempo più alle visite delle attrazioni storiche, e appunto culturali del luogo, anziché fare la medesima cosa ma con dei casinò. Quindi il patrimonio artistico, architettonico e storico del meridione limita d fatto lo sviluppo di alternative d’intrattenimento. Una controtendenza rispetto al passato in cui anche regioni come la Sicilia o ancora la Campania annoveravano tra le proprie proposte casinò come quelli di Taormina o Ischia, Capri e Sorrento.
Il regime fiscale elevato
Il regime fiscale elevato del nostro Paese rappresenta una ulteriore motivazione dietro la scarsa presenza di casinò, specie al Sud. Questo perché a differenza del Nord Italia, la porzione meridionale dello stivale ha maggiori problematiche sul piano economico su cui incide molto di più anche la questione tassazione. Infatti sebbene il regime fiscale interessi alla stessa maniera settentrione e meridione, quest’ultimo accusa di più il colpo della scure fiscale, che di conseguenza si ripercuote su eventuali investimenti in attività quali appunto i casinò. Strutture che necessitano di esborsi notevoli per edificazione e gestione attualmente non sostenibili al Sud. Per tanto il contesto nelle regioni locali non dei più rosei sul versante finanziario è limite evidente di riversamento del budget economico su settori d’intrattenimento come quello in questione.
La questione legata alle licenze
In ultimo vediamo come motivazione limitante nei confronti della nascita di casinò al Sud la questione legata alle licenze ed i permessi. Accedere alle autorizzazioni necessarie per la costruzione di attività inerenti al gioco nel meridione è fatto assai discusso. Molte le regioni che stanno affrontando da anni ormai un dibattitto incentrato su possibili investimenti in strutture di gioco dedicate. Discussioni politiche che non hanno condotto ancora a nulla soprattutto per la difficoltà di ottenere il via libera istituzionale. La mancanza di licenze è un muro insormontabile tra gli step che conducono all’edificazione di casinò nella parte meridionale del nostro Paese. Numerosi comuni hanno provato a strappare un sì a riguardo non avendo esito positivo. Una problematica che si aggiunge a quelle sopra citate alimentando il pessimismo degli investitori interessati a profondere risorse economiche in questo settore se si pensa al possibile ritorno finanziario che potrebbe avere il Sud Italia dallo sviluppo di casinò in quest’area, ovviamente tutto regolamentato e tenuto sotto controllo. I turisti che affollano le varie città meridionali porterebbero ricchezza nelle casse degli enti comunali delle regioni spesso apprezzate ma per altri motivi: arte, cultura, patrimonio naturale. Elementi importanti, certo, ma al fianco dei quali se ne potrebbero associare altri di diversa matrice, come quella ludica, parimenti efficace dal punto di vista dei ricavi economici.