RDC: protesta a Palermo, Forzinetti "avviate procedure prese in carico"
È in atto dalle 9 di questa mattina una protesta di percettori del reddito di cittadinanza. Più di un centinaio di persone si sono accalcate in via Garibaldi davanti gli uffici sociali del Comune di Palermo, con ripercussioni al traffico in zona. Intanto una delegazione verrà ricevuta agli assessori comunali all'Assistenza sociale e socio-sanitaria, Rosalia Pennino e l'assessore con delega alle Politiche del Lavoro Giuliano Forzinetti. La manifestazione al grido "Lu saziu nun criri a lu diuno: manifestazione dei disoccupati percettori del rdc" è stata convocata su facebook."Chiederemo che tutte le famiglie siano prese in carico dai servizi sociali del Comune di Palermo entro il 31 agosto. In caso il Comune non potesse farsi carico di tutte le famiglie chiediamo al presidente della Regione Renato Schifani di dare un sussidio a queste famiglie- spiegano i rappresentanti della protesta della Tony Guarino e Davide Grasso - Una parte dei disoccupati percettori del Reddito di Cittadinanza questa settimana è stata informata dall'INPS, tramite sms, della sospensione della misura a partire dal mese di agosto. Si tratta di quei nuclei familiari i cui componenti hanno un'età compresa tra i 18 e i 59 anni e al cui interno non vi sono invalidi. Questi nuclei familiari, per i quali è prevista la fine del sussidio entro la settima mensilità del 2023, dovranno essere presi in carico dai servizi sociali entro il 31 ottobre 2023 per poter continuare a percepire il sussidio fino al 31 dicembre". L'assessore comunale Giuliano Forzinetti ha dichiarato all'Italpress prima d'incontrare la delegazione: "Queste persone vogliono conforto del governo comunale, che sta aspettando i decreti attuativi del governo nazionale. Intanto, si stanno avviando le procedure di presa in carico da parte dei servizi sociali comunali delle famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza. Tra Palermo e provincia sono 11.550 le persone che lo percepiscono. La nostra amministrazione non potrà far altro che aspettare e in caso sollecitare il governo centrale per dare maggiori sicurezze a queste persone. Spiegheremo nel dettaglio ciò che finora il governo nazionale ha stabilito per loro".