La Giornata del rifugiato, a Catania pregano insieme cristiani e musulmani
"In questi giorni nei quali a livello nazionale ed europeo si stanno rivedendo le norme di accoglienza degli immigrati la nostra attenzione va alla dignità di questi fratelli e queste sorelle, a coloro che cercano rifugio fuggendo da guerre, carestie e situazioni in cui vengono negati i diritti. Bisogna ricordare che essi provengono da Paesi in cui hanno subito ferite che non possono lasciare indifferenti".
Lo afferma l'arcivescovo metropolita di Catania Mons. Luigi Renna, che ieri sera ha pregato per la fratellanza dei popoli nella Moschea del capoluogo etneo insieme con l'Imam Kheit Abdelhafid e il direttore della Caritas Diocesana etnea don Piero Galvano e fedeli cristiani e musulmani in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato.
"Ci muove anche quello sguardo al futuro - ha aggiunto Mons.
Renna - che ci dice che abbiamo bisogno di questi fratelli, dei loro talenti, della loro voglia di vivere per costruire il futuro del nostro Paese e dell'Europa. Come ci dice papa Francesco...il futuro comincia da ciascuno di noi. Non possiamo lasciare alle prossime generazioni la responsabilità di decisioni che è necessario prendere adesso" "La comunità cittadina - ha detto Abdelhafid, che è anche presidente delle Comunità islamiche di Sicilia - è molto sensibile nei confronti del fenomeno migratorio, che riguarda anche la questione dei profughi, perché tutti noi sappiamo che i nostri fratelli e le nostre sorelle che approdano sulle coste siciliane e dell'Europa scappano dalla miseria, dalla guerra, dalle persecuzioni". "Accogliergli - ha concluso l'Imam - è un dovere che è sancito anche nella nostra tradizione islamica perché c'è un versetto del Corano che esorta a dare un rifugio a chiunque lo chieda per garantire la sua sicurezza. È un valore che hanno in comune tutte le fedi".