Amministrative, il Codacons: "Troppe autocandidature a Catania"
E' iniziata la corsa alla poltrona di sindaco di Catania e i candidati in vista delle comunali che si terranno il 28 e il 29 maggio sono tanti, "anzi troppi" per il Codacons. "Infatti, il proliferare di autocandidati, cioè di persone che non hanno alcun seguito dal punto di vista politico, ma che si dichiarano aspiranti sindaco della città dell'elefante, solo per ottenere successivamente un assessorato, dà vita ad uno spettacolo indecoroso. Il Codacons- afferma Sara Seminara Coordinatrice Regionale - condanna fermamente questo sistema, che è figlio di una politica spregevole, che crea confusione nei confronti negli elettori e cela un vecchio malcostume: il barattare una manciata di voti per una poltrona. Secondo il Codacons gli aspiranti a sindaco senza copertura politica o espressione di organizzazioni della società civile frodano i cittadini, e le offerte e contrattazioni tra i candidati senza speranza e quelli che possono farcela ricordano certe dinamiche dei tempi andati. L'obiettivo di garantire un incarico ai primi, una volta eletti i secondi, stride con il concetto stesso di politica. L'amministrazione di un Comune - in particolare di Catania - va affidata a soggetti capaci, persone in grado di dare risposte ai problemi quotidiani della gente. Come può un catanese dare fiducia, con il proprio voto, a chi è poco trasparente e celatamente fa accordi con altri in cambio di un pacchetto di voti?
Gli stessi aspiranti a sindaco di Catania - quelli veri - devono opporsi a questo malcostume, promettendo agli elettori che nessuno dei loro sfidanti otterrà un incarico dopo le elezioni;
altrimenti, prosegue il Codacons, aumenterà la disaffezione per la politica da parte dei cittadini. D'altra parte, l'astensionismo elevato che ha caratterizzato le ultime tornate elettorali (anche a livello nazionale) è un segnale evidente della sfiducia nei confronti della politica. Le persone - conclude Seminara - hanno bisogno di uomini e donne che abbiano determinati valori, trasparenti e autorevoli, ma vicini alle esigenze di tutti, in particolare dei più bisognosi, poiché, come dicevano i latini "non potest bene imperare, qui male ante serviit", ovvero, chi non ha servito, non sa comandare. Ci auguriamo, dunque, che il balletto delle pseudo-candidature alla poltrona di sindaco di Catania si arresti quanto prima".